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ME 3: La Recensione di Mosè Viero

Discussione in 'Mass Effect 3' iniziata da Lord of Tamriel, 8 Settembre 2012.

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  1. Gropius

    Gropius Cingolato possente

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    Un veloce intervento, anche perché non devo difendere nessuno.

    Non mi sembra che Mosè parli di finale artistico, solo di coerenza in termini di impostazione narrativa.

    E questo non significa che sia un bene.

    Ora odiatemi pure, ma l'ossatura drammatica di tutta la saga di ME, la main quest dei tre giochi per amor di chiarezza, è insulsa.

    Tutto il contorno, dai comprimari all'universo ad alcuni geniali dettagli, è invece ottimo e scritto benissimo. Ed è questo che "abbaglia" e tiene l'insieme.

    Da questi presupposti, la scelta di concludere in modo emozionale e morale la vicenda di Shepard è in linea con tutto il racconto e sottolinea l'impronta stilistica voluta da BW.

    Sulla componente ruolistica...posso essere d'accordo che le regole del genere non vengano rispettate nel finale come nel terzo capitolo tutto (una presunzione perché non sono un esperto di Big Model e similia come invece molti di voi), ma bisogna anche partire dal presupposto che il videogioco sia un linguaggio diverso.

    Purtoppo e per fortuna il videogioco, vista la sua giovinezza, ruba dagli altri per creare un proprio modus.

    Quindi bisogna valutarlo per ciò che è e non in riferimento ad altro.

    Le vostre critiche sono per lo più oggettive e condivisibili, probabilmente sarebbero solo un pelo meno feroci se consideraste qualche altro fattore e contesto. :)
     
  2. AndreRow87

    AndreRow87 Livello 1

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    Personalmente ho sentito molto lo stacco "narrativo" da quando incontri

    il Tappo spaziale in poi

    e, come ho già detto in altre discussioni, la Bioware ha optato per un espediente narrativo spiccio per concludere tutte le storie vissute dai giocatori (ognuno ha il SUO/A Shepard) in un'unica maniera.. forzando di conseguenza il giocatore su "binari preimpostati" :D Peccato che hanno gettato al macero decine di scelte compiute e magari a lungo ponderate dai giocatori lasciandole di fatto senza conseguenze. La conclusione per un gioco del genere, che fa della buona narrazione la sua ragion d'essere, era fondamentale ma già dal 2° capitolo si era intuito che la Bioware non aveva ancora pensato a come concludere la propria storia e nel 3° penso che sia siano ritrovati sommersi dalle numerose variabili dei precedenti 2 capitoli, scegliendo di fatto solo alcune macro-problematiche e tagliando tutto il resto.. In altre parole per fare un ME3 come tutti noi ci aspettavamo dovevano prendersi molto più tempo (almeno quanto si sono presi per produrre ME2), così non è stato, peccato ;)
     
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  3. desfer

    desfer Mr. Roboto Ex staff

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    E' proprio questo che viene mortificato.

    I personaggi del secondo capitolo compaiono solo per una manciata di minuti e rivestono un ruolo accessorio. Non dicono niente di nuovo, non fanno niente di significativo. Stanno lì solo per timbrare il cartellino di presenza. E questo, dopo aver incentrato tutto il secondo capitolo su di loro, è mortificante. Addirittura, Jack esclusa, non sono stati cambiate le texture delle corazze (mentre il tempo per introdurre l'inutile Diana Allers si è trovato...giusto per fare una marketta ad IGN) e così avremo, per es., Miranda in fuga da Cerberus con ancora l'uniforme di Cerberus....geniale -_- . Badate bene, il problema non sono le corazze uguali a quelle di ME2, ma questo è indicativo di quanto abbiano prestato attenzione ai comprimari.

    Riguardo al background, dico solo che nel primo capitolo i Bioware si sono adoperati, molto intelligentemente, a dare delle spiegazioni pseudo scientifiche a tutte le innovazioni tecnologiche ed ad inserirle nel Codex. Il voler rimanere più attaccati possibili alle conoscenze fisiche attuali è testimoniata anche dalla maglietta ufficiale, venduta nel Bioware Store, "Sir Isaac Newton is the deadliest son-of-a-bitch in space", che riprende una citazione di ME2. Il finale è uno sputo in faccia a tutto il background che è stato costruito prima. Vi piace lo stesso? Sono contento per voi ed anche un pò invidioso; ma più che altro sono dispiaciuto di come un universo narrativo così affascinante sia stato banalizzato e snaturato (per fretta? per sciatteria? per marketing?).
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 10 Settembre 2012
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  4. lamascherariposta

    lamascherariposta Livello 1

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    Rispondo con alcune considerazioni di carattere generale, senza 'quotare' nessuno in particolare sennò mi perdo troppo.

    Penso che alcuni interventi mischino due questioni differenti, che io ho cercato di trattare separatamente in sede di recensione. La prima è l'affermazione secondo cui il finale della saga di Mass Effect non sarebbe un finale adatto a un GdR, in quanto non terrebbe abbastanza conto delle scelte fatte in precedenza. Io, nel mio piccolo, combatto da anni contro l'idea, che trovo terribilmente riduttiva, che un GdR debba essere per forza risolto nell'affermazione "a ogni scelta deve seguire una conseguenza"; ma nel caso di Mass Effect trovo che la duttilità della trama sia non solo notevole ma addirittura abnorme, se paragonata al resto della produzione contemporanea. È vero, nel finale le scelte fatte contano poco (poco, non nulla, come sembrerebbe da alcuni interventi)... ma contano tantissimo in tutto lo svolgimento della storia, e questo per quanto mi riguarda è più che sufficiente per considerare la saga un grande GdR. Tra l'altro, il finale è un momento drammatico fondamentale e trovo perfettamente comprensibile che l'autore abbia desiderato controllarlo fino in fondo, incanalando le scelte fatte fino a quel momento verso l'approdo ritenuto narrativamente più efficace. È il prezzo da pagare quando si mette sopra a tutto il pathos, e Bioware in Mass Effect ha costruito precisamente un'opera basata sul pathos, non sulla trama geniale, non sulla coerenza, non su altro.

    La seconda questione è forse più interessante e ruota attorno alla natura stessa dell'opera dell'ingegno intesa come prodotto estetico. La mia impressione è che molti, in questa discussione, rivendichino apertamente la pretesa che il videogioco resti solo e sempre prodotto di genere, chiudendo in questo modo la porta, di fatto, a qualunque sperimentazione estetica, appunto.

    Cerco di spiegarmi meglio. Una critica incentrata sulla presupposta incoerenza di un prodotto dell'ingegno ha ragion d'essere solamente se ci muoviamo nell'ambito dell'opera di genere. Opere di genere sono il Giallo Mondadori, il Romanzo Harmony, il "Cinepanettone". È evidente che se compro un Romanzo Harmony e ci trovo dentro una dissertazione sulla rinascita del Platonismo nelle corti medicee del Cinquecento, ho tutte le buone ragioni per protestare. Il ruolo dell'opera di genere, infatti, è dare al pubblico ciò che il pubblico vuole: la conseguenza è che le opere di genere non hanno alcuna rilevanza come opere dell'ingegno. Nessuno recensisce i Romanzi Harmony o i "Cinepanettoni": non avrebbe senso, dato che non si tratta di prodotti estetici. O, per dirla in altri termini, non si tratta di opere d'arte. Chi li realizza non è mosso dall'urgenza di comunicare qualcosa, ma solo dal desiderio di riempire una fetta di mercato che chiede un determinato prodotto. Ebbene, può darsi che il mio sguardo sia in qualche modo distorto dal fatto che, per lavoro, sono circondato tutti i giorni da grandiose opere d'arte, ma non mi è mai capitato di considerare Mass Effect un semplice prodotto di genere. A me sembra che Bioware abbia costruito la sua space opera con ambizioni più elevate: magari non si sono detti "facciamo un'opera d'arte", ma nemmeno "facciamo una classica storia fantascientifica come quelle dei romanzi Urania". A me pare che esista la chiara urgenza di comunicare messaggi e idee, e che le corde liriche siano toccate non solo attraverso manierismi, ma anche attraverso la precisa volontà di stupire il pubblico attraverso l'inaspettato, che è il tratto tipico dell'opera che vuole fuoriuscire dal genere. In altri termini, a me pare che la saga di Mass Effect abbia per lo meno l'ambizione di essere prodotto estetico.

    Se è così, e la questione ovviamente è opinabile, è chiaro che i termini entro cui deve effettuarsi la critica devono essere non quelli dell'opera di genere, ma quelli dell'opera dell'ingegno. È su questi presupposti che ho scritto la mia recensione. Su questi presupposti, come ho già affermato in precedenza, la critica secondo cui la saga sarebbe incoerente è del tutto insensata: come sarebbe insensata la stessa critica rivolta a un'opera di Umberto Eco o di Claudio Magris. Altrettanto insensata è la pretesa di avere un certo finale anziché un altro: il finale lo decide solo e soltalto l'autore, e naturalmente il pubblico può criticarlo, ma certo non immaginandone uno "più giusto". Il finale è quello che ha scritto l'autore, e non poteva essere altrimenti, dato che l'autore di un'opera dell'ingegno ha il controllo totale su ciò che fa e, concetto che mi pare qui sfugga ai più, *non deve rendere conto a nessuno in alcun modo di quel che fa*. Se qualcuno pensa di avere idee migliori di Bioware, il modo per esprimerle non è dare suggerimenti a Bioware, ma esprimere queste idee attraverso un'altra opera dell'ingegno. Se si entra in questa logica, che è l'unica logica attraverso cui è possibile costruire vera critica a opere dell'ingegno, appaiono insensate e soprattutto meschine anche le critiche incentrate sul presunto 'inganno' perpetrato da Bioware nell'aver venduto ai suoi ignari clienti un prodotto diverso da quanto annunciato. Nel momento in cui paghi per accedere a un'opera dell'ingegno, paghi per dare al talento dell'artista la possibilità di *esprimersi liberamente*. Un artista non è come un tecnico che viene a ripararti un guasto o il cuoco di una mensa che ti prepara una bistecca: possibile che nessuno qui dentro percepisca la valenza distruttiva di un paragone di questo tipo? Noi, che siamo appassionati, dovremmo avere cura del nostro hobby e difendere con le unghie e con i denti chi tenta di spostare il videogioco dal genere all'arte. Ne va della crescita della nostra passione, e della possibilità che essa possa finalmente entrare, come secondo me meriterebbe, tra le passioni considerate alte, come il cinema o la letteratura. Ma è chiaro che, per pretendere che questa convinzione sia fatta propria dalla società nel suo insieme, essa debba essere anzitutto fatta propria dagli appassionati. Invece questa discussione conferma in maniera lampante quel che affermo nella recensione: il videogioco è ancora considerato un mezzo di comunicazione di serie B, adatto solo alla creazione di opere di genere, perché gli appassionati stessi lo considerano in questo modo. È un peccato, ma penso basti solo avere un po' di pazienza. Non si può restare bambini per tutta la vita.

    Mosè
     
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  5. Jake-Kast

    Jake-Kast Livello 2

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    Sono abbagliato dalla grandiosità di questa disquisizione. :D

    [​IMG]

    Complimenti per le argomentazioni di Mosè che sono finalmente le prime serie argomentazioni che sento a difesa del finale.

    Più che d'accordo, ma il linguaggio con cui Bioware si è espressa è sempre stato coerente; se un gran numero di estimatori della saga ha visto una tale incoerenza nell'epilogo (perchè c'è effettivamente un incoerenza di linguaggio nel finale, siamo sinceri) vuol dire che Bioware non ha continuato a comunicare con lo stesso tipo di pathos e gergo.

    Non lo è.

    Per me ha varcato i confini del coinvolgimento emotivo nei videogiochi, riuscendo a far provare qualcosa di eprsonale nei giocatori (da qui anche le proteste per il finale) e questa è stata forse una delle più grandi conquiste di Bioware ma anche la sua maledizione. Ha voluto coinvolgere a tal punto i giocatori che ha rinunciato alle pretese di controllo artistico sulla sua opera. E nel momento che ha voluto con un colpo di stato recuperare le redini della narrazione (includendo un messaggio inusuale per le orecchie dei giocatori) tutto è andato a rotoli.

    Ho letto entrambi ma mai nella mia mente ho visto un collegamento fra Mass Effect è opere delle loro. Mass Effect è un'esperienza narrativa che coinvolge il giocatore nel suo corso. Se Bioware voleva davvero fare un libro alla Umberto Eco era liberissima di farlo, ma ha scelto un modo di esprimersi che non esula dal coinvolgimento del giocatore, che si sente scrittore quasi quanto lo sceneggiatore stesso (la stessa Bioware faceva dichiarazioni del tipo "voi siete scrittori quanto noi", tutte notizie riportate).

    E al di la delle promesse non mantenute sui finali, c'è da dire che le prove indicano che è stato fatto un vero pasticcio nell'epilogo di Mass Effect: sceneggiatori che se ne vanno, si dissociano dal finale attuale, che trattano di quello originale nelle interviste e così via (tutte notizie riportate ripeto).

    Per concludere la mia risposta ti quoto:

    E senza ritenermi offeso,

    [​IMG]

    penso di parlare a nome della maggioranza, dicendo che per noi Mass Effect è ben più di un "mezzo di comunicazione di serie B" come dici tu.

    Forse si, ci ha fatto proprio sentire bambini, incantati di fronte ad una bella storia, certo non originalissima, ne tantomeno perfetta, ma raccontata con sentimento e maestria, come può fare un nonno con i suoi nipotini: è stata un'esperienza personale, interiore, emotiva; la Bioware è stata geniale nel fare questo, triste a dirsi è stata ancora più geniale nel disilludere i suoi spettatori.
     
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  6. Attilax

    Attilax Dateci un ME4 con Shepard

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    Ti rispondo partendo da questa premessa, io i giochi Bioware li adoro, tanto che sono gli unici GDR a cui gioco, per farti un esempio Oblivion l'ho iniziato due volte e due volte l'ho abbandonato e perchè, perchè la trama non mi prende.

    Quindi dissento completamente, certo la saga di ME è permeata di Pathos, ma anche di trama e racconto e fino al finale di una certa coerenza, viceversa almeno io mi sarei fermato al primo episodio.

    Verissimo e per questo adoro i giochi Bioware, ma un'opera "estetica" non deve sconfinare nel non senso o nell'assurdo, qui non si tratta di arte ma di escamotage narrativo mal riuscito.

    Anche qui avresti ragione ma, siccome il marketing c'è stato eccome, come tutte le aziende che pubblicizzano un prodotto devi rispettare le promesse fatte, altrimenti il mercato ti stronca.

    Se vuoi o pretendi di fare un'opera d'ingegno come tale la devi vendere, ma così non è stato hanno pubblicizzato un videogioco GDR con troppe promesse, appiccicandoci un finale raffazzonato, per poi difendersi spacciandolo per arte.

    In Mass Effect ci puoi vedere molte cose, anche quelle che tu sostieni (e che in parte io cerco), ma essendo un prodotto di largo consumo che richiede notevoli investimenti, deve comunque rispondere a delle regole commerciali, e questo diversamente da un opera letteraria o pittorica che richiede principalmente il lavoro del solo creatore ed investimenti di molto inferiori.

    Ovvio quindi che debba accontentare un po' tutti, se i videogiochi tendessero a divenire arte verrebbero disertati da buona parte del pubblico e la conseguenza sarebbe la morte del genere.

    Non voglio ne desidero etichettarlo così, ma ti ripeto visti i costi per avere prodotti di qualità come Mass Effect, c'è la necessità di avere un bacino d'utenza più ampio possibile, e questo diventa il limite di quanto sostieni.
     
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  7. sbricca

    sbricca Team Ciozzi

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    Mi spieghi il modo "morale"?

    Beh, non farei una considerazione così..laconica, perchè il bambino è anche quello che crede che la nonna venga mangiata dal lupo e poi tirata fuori viva dal cacciatore........e non discute su questo, lo accetta perchè è una favola..o opera d'arte a seconda dei punti di vista....
     
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  8. Vincentvega

    Vincentvega Livello 1

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    E vabbhè,qui però mi pare ridicolo credere che l'ambizione di Ea/bioware non fosse quella di riempire una fetta di mercato rpg fantascientifico, dai, io sono uno di quelli contrari al giudicare i vg come opere d'arte* (sono prodotti d'intrattenimento con forte anima commerciale, chi vuole esprimere un messaggio tende a scegliere altri media) ma anche volendolo credere mi pare che il dover rispettare le rigide scadenze del publisher tradisca quale sia il vero spirito,perché,per citare qualcuno, "Non si deve metter fretta all'Arte"..quindi per me una difesa: è un prodotto estetico ,vuole lanciare un messaggio! ben venga che esca dai binari della coerenza di genere! non attecchisce proprio..è un videogioco fatto per far soldi,ulteriore riprova ne è l'astuta operazione del dlc from ashes.. e poi non è nemmeno vero che l'autore dell'opera d'ingegno non deve rendere conto a nessuno, perché l'autore deve rendere conto a noi che compriamo il Gioco, e se fa questi tiri la prossima volta non glielo compriamo più e rimane senza lavoro (cioè,se tutti la pensassero come me intendo..ma purtroppo non è così ^^)..pure gli artisti cortigiani medicei,per riprendere la tua citazione, dovevano rendere conto al loro signore..l'opera che dipende solo dal suo autore è roba assai rara..

    *inteso virgolettato naturalmente,sennò pare non abbia letto il tuo post.. :p

    ah e comunque riguardo alla critica a noi che non consideriamo i videogiochi al livello delle altre forme d'arte: potremmo anche sbagliarci,ma liquidare la faccenda con: "È un peccato, ma penso basti solo avere un po' di pazienza. Non si può restare bambini per tutta la vita." è un po' presuntuoso, non è che tu sia il portatore del Verbo..è solo la tua opinione e vale tanto quanto la mia
     
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  9. desfer

    desfer Mr. Roboto Ex staff

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    Secondo me non ci si può nascondere dietro l'innegabile phatos della saga per giustificare le magagne di questo terzo capitolo. Mass Effect 3 è indubbiamente un gioco valido ma, come dico sempre, è incompleto e tirato via. E questo mi fa arrabbiare due volte: primo perchè le potenzialità di questo titolo erano enormi e, secondo, perchè ho la presunzione di sapere come lavora Bioware e di rendermi conto quando propongono un prodotto sotto i loro standard.

    Le scelte fatte durante tutti e tre giochi si traducono solo in un numero nel "pallottoliere spaziale" e, visto che il multiplayer alza la reattività galattica, sono totalmente inutili per il finale. Non è che uno si aspettasse chissà che, ma sarebbe bastato, per es., rendere disponibile il finale Controllo solo a coloro che avevano salvato la base dei Collettori in ME2. Il mio è solo un esempio banale per far capire che, se ci fosse stata la volontà, sarebbe bastato veramente poco per mantenere il livello qualitativo della saga. L'aver appiattito le variabili in maniera così mortificante ha, infatti, ucciso quello che era uno dei punti di forza di Mass Effect: la rigiocabilità. Dico di più: non solo ha ucciso la rigiocabilità di ME3, ma anche quella dei precedenti due capitoli.

    Se andiamo poi ad analizzare le motivazioni di questa scelta, aldilà della più semplice realizzazione, non possiamo non vedere (anche perchè in fase di sviluppo l'hanno ammesso candidamente più volte) la volontà di Bioware di attirare i nuovi utenti, che nulla sapevano di Shepard e soci. Ecco quindi che quando pare a loro il titolo si spoglia della sua valenza artistica per ritornare prodotto commerciale.

    Basta quindi compiere una scelta solo per il gusto di farlo? Si, ma solo se si gioca Mass Effect 3 solo una volta, ed è comunque un enorme passo indietro rispetto al secondo capitolo.

    Ritornando alla critica sul finale, quando ho paragonato un videogioco ad un piatto di certo non mi riferivo ad una pietanza da mensa. L'alta cucina è un forma d'arte, pienamente riconosciuta, nella quale se viene presentato un piatto non all'altezza non c'è alcuno scandalo a rimandarlo indietro. Non capisco perchè la stessa cosa, metaforicamente, non possa essere fatta con i videogiochi. Perchè dobbiamo ingoiare il boccone amaro del finale di Mass Effect 3 e stare zitti?

    Personalmente non ho mai considerato le avventure di Shepard come un'opera di genere, ma facendo parte di una saga unitaria mi aspettavo uno standard qualitativo uniforme ed, in assenza di smentite (anzi), una coerenza narrativa. Aldilà della libertà artistica di produrre quel che si vuole (sulla quale voglio tornare dopo), mi aspetto correttezza nell'informare gli utenti. E' troppo facile promettere mari e monti (implicitamente ed esplicitamente), non mantenere le promesse e trincerarsi dietro "è un'opera di ingegno e l'artista è libero di esprimersi come vuole". Perchè, se la realtà deve essere così, cosa vieta che la prossima volta, per assurdo, ci venga proposto, come Mass Effect 4, un Dvd vergine rappresentante il senso di solitudine dell'artista? Chiaramente la mia è solo una battuta per dire che, aldilà del valore artistico di un prodotto, quando mi viene presentato un videogioco in una certa maniera, io ho il sacrosanto diritto di alterarmi se, a conti fatti, risulta differente. Non voglio limitare la libertà creativa di nessuno, ne tanto meno negare il valore artistico dei vg, voglio solo essere informato correttamente prima di spendere 70 euro.

    Volevo, infine, focalizzarmi sugli aspetti artistici di Mass Effect 3. Non avrei alcun problema a rispettare il finale di Mass Effect 3 se lo considerassi frutto di una scelta artistica. I molti difetti, in parte risolti con l'Extended Cut, secondo me denotano più una soluzione "alla meno peggio" che una scelta ragionata. Di certo sappiamo, come è già stato detto, che non hanno partecipato alla stesura del finale ne il padre dell'universo di Mass Effect, Drew Karpyshyn, ne gli sceneggiatori del terzo capitolo (esclusi senza alcuna ragione da Hudson e Walters). Sappiamo che gli sceneggiatori esclusi non sono rimasti soddisfatti, se vogliamo usare un eufemismo, da questo finale, criticato anche da dentro Bioware.

    Tutti questi elementi hanno maturato in me la convinzione che più che una scelta ponderata da parte degli artisti che hanno lavorato alla saga di Mass Effect, il finale sia frutto della mania di protagonismo di due ometti (probabilmente incalzati da EA con le scadenze), che avranno pure tanti pregi ma che evidentemente non sono degli sceneggiatori capaci.

    Ma andiamo un momento oltre il finale per analizzare la valenza artistica di tutto il gioco. Valenza che non nego, badate bene, ma sulla quale mi interrogo in determinati frangenti. L'aver inserito Diana Allers è stata una scelta artistica o un operazione di marketing? E l'aver introdotto il multiplayer (che in ogni caso influenza la campagna principale)? Il fatto che un'uniforme di Ida faccia intravedere parti anatomiche che non ha è una scelta artistica o un espediente per attirare ragazzetti in preda agli ormoni? Vediamo quindi come siano gli stessi produttori/sviluppatori a non considerare i videogiochi completamente come prodotti artistici e non gli utenti.
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 10 Settembre 2012
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  10. sbricca

    sbricca Team Ciozzi

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    prendiamo in considerazione il finale, preEC e senza Javik nè Avvento...senza questi DLC (che dovrebbero essere opzionali per la comprensione della trama), sfido chiunque a darmi un significato alle parole del catalizzatore. Sfido chiunque a comprendere quali potrebbero essere le conseguenze di una qualsiasi delle sue scelte, che non dia adito a male interpretazioni..ricordiamoci infatti che i portali scoppiavano, che ne abbiano poi detto loro, cosi come i bracci della cittadella si staccavano e la normandy perdeva quanto meno un'ala quando raggiunta dall' (?) esplosione

    Alla faccia del finale aperto...per quanto ne sò allora Shepard poteva salire sul raggio e sparire, fine del gioco e vai di immaginazione anche perchè effettivamente, il dialogo tra Anderson e Tim, per quanto bello, è assolutamente inutile. Anderson poi ti dice "ce l'hai fatta!" in realtà non hai (ancora) fatto nulla.

    Quindi lo sapete che ritengo la coerenza il maggior difetto del finale, ma se escludiamo questa, è proprio la comprensione di quello che stai per scegliere che manca, pecca di chiarezza, e qui artista o meno, è come fare la Gioconda senza gli occhi.....

    Ripeto, prendete il gioco per quello che doveva essere nudo e crudo senza i dlc
     
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  11. Gropius

    Gropius Cingolato possente

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    @@sbricca

    Un grosso IMHO ed un grosso OT solo per voi, ammisci! :)

    E' il mio solito talento, esprimere in modo criptico un concetto semplice. Il finale si riduce alla scelta tra quattro possibilità, ognuna foriera di una forte tematica presente nella trama. Tematiche ridotte ai minimi termini e rappresentate in modo iconico, come a voler abbassare il "rumore di fondo" della narrazione e lasciare solo il concetto da veicolare.

    Quasi a voler dire al giocatore che non ci sono più conseguenze in-game, non bisogna più pensare ai war points...sai che i Razziatori verranno fermati, sta a te persona al di là dello schermo scegliere (e convivere) con la possibilità che ritieni moralmente ed eticamente più valida.

    Questo staccarsi dal personaggio va contro tutto ciò che è ruolistico, d'accordo. Ed è uno stacco voluto, dimostrato dal toni allucinati e fortemente pieni di simboli dei minuti finali, segni inseriti per farci ripercorre tutta la saga e le scelte che ci ha costretto a prendere.

    Si parla di coerenza...per me la storia di Shepard (e non l'universo di ME, attenzione!) ha smesso di essere coerente nel secondo capitolo con la morte e resurrezione dell'eroe, un trovata di scrittura che urla ai quattro venti che:

    Il passo di accettare ciò che ne è seguito, per me, è stato breve.

     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 11 Settembre 2012
  12. desfer

    desfer Mr. Roboto Ex staff

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    Siamo d'accordo che il progetto Lazarus rappresenti una forzatura alla coerenza della saga, ma alla fine non così clamorosa come il finale di Mass Effect 3. La ricostruzione di un corpo quasi distrutto, utilizzando miliardi di crediti e due anni di tempo, è molto più accettabile rispetto ad un arcobaleno magico che cambia l'essenza stessa della vita in un secondo.

    Togliere il rumore di fondo e veicolare il concetto a me può anche andare bene, ma c'è modo e modo di farlo, e Bioware (o meglio: Hudson e Walters...è meglio ricordarlo che il finale non è frutto degli sceneggiatori della saga) ha, in questo caso, ha adottato una soluzione sciatta e tirata via. Inoltre ho l'impressione che voi diate al finale una nobiltà d'intenti che alla fine non ha e alla quale non credono neanche gli stessi autori.
     
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  13. sbricca

    sbricca Team Ciozzi

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    ok, grazie, te l'ho chiesto solo perchè di insegnamenti "morali" non credo ce ne siano o seci sono non sono granchè

    temo anche io infatti, peccato perchè han perso un'occasione
     
  14. NonTrovoUnNome22

    NonTrovoUnNome22 Il supervillain di RPG Italia (Platinum version) Ex staff

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    ...anche perché se davvero questo finale l'avevano pensato fin dall'inizio di ME1 e davvero loro tenevano alla cosiddetta "integritá artistica" mai e poi mai avrebbero fatto uscire l'extended cut
     
  15. sbricca

    sbricca Team Ciozzi

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    per me c'è piu di un indizio che porti a pensare che questo finale l'abbiano pensato a ottobre-novembre 2011..se non addirittura febbraio 2012...
     
  16. Gropius

    Gropius Cingolato possente

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    [OT]

    Onestamente non attribuisco nessun nobiltà al finale. Veicola sentimenti banali filtrati da una cultura americana che non mi appartiene.

    Però, ovviamente a livello personale, tramite la sua semplicità ed i temi universali trattati mi emoziona e soprattutto mi fa porre dei quesiti. Per come ho giocato io, per come ho "vissuto" alcuni momenti della storia, la decisione finale riguardante un'enormità come la salvezza della galassia si è sovrapposta alll'enormità di dover rispondere alla domanda "cosa mi rende ciò che sono?"

    A lvello di sceneggiatura, aiutato anche da un supporto visivo volutamente fuorviante, ho apprezzato questo volersi focalizzare non su Shepard ma sul giocatore e sulla sua scelta.

    Due pesi due misure? E' un punto di vista. Sia chiaro che io non critico la resurrezione, ma lo considero al pari del finale in quanto più concentrato sull'emozione che sulla coerenza narrativa.

    In soldoni lo scherzo del Catabimbo non è caduto dal cielo, è che in BW scrivono così.

    @@NonTrovoUnNome22 Anche io sono d'accordo sul fatto che l'EC sia stato un errore, per me è superfluo. Se devo criticare BW per qualcosa sicuramente è per questo.

    [/OT]

    Eventualmente spostiamoci altrove, magari torniamo nel topic del finale.
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 11 Settembre 2012
  17. NonTrovoUnNome22

    NonTrovoUnNome22 Il supervillain di RPG Italia (Platinum version) Ex staff

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    Si infatti per me é andata cosí

    1)Quei geni di Microzozz si fanno scappare (di proposito?) la demo contenente tutto il gioco leaked

    2) Quegli altrettanto geni di Hudson e Walters né approfittano per "ASSUMERE IL CONTROLLO" della situazione escludendo tutti gli altri scrittori e con la scusa che ormai tutti avevano visto il finale originale mettono la loro porcata metafisica

    3)Drew Kaspriqualcosa non ci stá e se né vá dalla Bioware (stima completa e incondizionata per l'uomo che ha rinunciato al posto di lavoro per difendere la VERA integritá artistica)

    4)Dopo aver visto la (prevedibile?) reazione degli utenti Drew concede l'intervista in cui si dissocia dal finale

    A Gropius, per me non é un'errore, l'EC era DOVUTO perché nel finale originale ci sono tanti di quei plotholes e shepard zombie vari da renderlo delirante

    Un minimo di riguardo per le scelte compiute e qualche spiegazione in piú dal bimbosotuttoio erano DOVUTE ai giocatori ("il finale si baserá sulle scelte compiute" ricordate? Adesso non é neanche un finale ABC, é un finale ABCD)
     
  18. Gropius

    Gropius Cingolato possente

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    Rispondo qui.
     
  19. sbricca

    sbricca Team Ciozzi

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    nontrovo, quella leaked nessuno l'ha mai vista, per quel chem i riguarda non esiste nemmeno, poi figurati se per pochi buttano via un'intero finale scritto dagli albori..

    Le notizie recenti dicono che Drew andò via ben prima che il finale venisse anche solo abbozzato, per cui anche io la pensavo come te ma non sembra vera cronologicamente parlando la dipartita di Drew causa "integrità artistica" minacciata

    Purtroppo anche qui internet crea dell 'informazione sbagliata perchè fino a..3 settimane fa Drew ha dichiarato di non avere ancora giocato ME3 e non potersi quindi esprimere in proposito. Ha però difeso, dal suo blog, la libertà artistica di Walters e Hudson

    http://drewkarpyshyn.com/c/?page_id=63
     
    Ultima modifica da parte di un moderatore: 11 Settembre 2012
  20. NonTrovoUnNome22

    NonTrovoUnNome22 Il supervillain di RPG Italia (Platinum version) Ex staff

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    Oook, ho toppato completamente :pokerface: