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Videogiochi all'italiana: Lost alone Ep. 1 – Sorellina

Discussione in 'Videogiochi' iniziata da f5f9, 2 Maggio 2022.

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  1. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    Questo “horror da camera” è opera di un solo sviluppatore italiano. Si tratta di un noto youtuber, Daniele Selvitella (alias Daniele Doesn’t Matter), che nella pagina del suo sito ci dà qualche elemento biografico: “Web designer, laureato in Scienze del design, approda al mondo della Rete con video comico-satirici, alla fine del 2009, raggiungendo in breve tempo ottimi risultati su un pubblico molto vasto”.
    Nei programmi “Lost Alone” sarà una trilogia, infatti seguirà a breve “Paparino” e, più in là, “Nonnina”.
    Il gioco è piuttosto breve e si svolge quasi interamente in un grande appartamento in cui il protagonista Gabriele sta svolgendo un incarico da baby sitter per conto della sua ragazza Hanna: dovrà vegliare sulla piccola Laura (la “sorellina” del titolo) e somministrarle una medicina salva vita alle 23 in punto.
    Dai documenti che rinverremo e da brevi e sintetici monologhi (non doppiati ma affidati ai soli sottotitoli) apprenderemo molti elementi della vita di questa famiglia. Si intuirà, soprattutto, che è avvenuto un qualche tragico “incidente” e che anche il protagonista è in preda a ricordi dolorosi.
    Non aggiungeremo altro visto che la scoperta dei traumi del passato è il vero il focus di questo interactive drama. Il quale è definibile come horror psicologico e, per tenere sempre desta l’attenzione, ricorre a tutti gli espedienti del genere, jumpscare compresi. Questi, a onor del vero, sono dosati con una già matura abilità e ben si inseriscono nell’ombrosa e rarefatta atmosfera della casa.
    Anche se la principale fonte di ispirazione è vistosamente il fondamentale “Silent hill 2”, la visuale è in prima persona e dei personaggi vediamo solo sagome stilizzate. Scelta comprensibile per varie ragioni.
    Innanzitutto definire un personaggio in 3D è particolarmente complesso (e dispendioso) sia per le animazioni che per le collisioni, inoltre, in questo caso specifico, l’esplorazione fatta attraverso gli occhi del protagonista accentua l’immersione. D’altra parte l’esperienza dura una manciata di ore e la visuale scelta non arriva a generare tedio, anche se comporta il rischio di omologazione con gli ormai infiniti horror con visuale in prima persona che hanno invaso Steam dai tempi del clamoroso successo di Amnesia.
    Il gioco, inoltre, non presenta enigmi particolarmente ostici né è afflitto da pixel hunting, ma il protagonista deve indagare minuziosamente ogni più nascosto anfratto della casa per cercare le chiavi e gli oggetti necessari per andare avanti. Da questo punto di vista il gameplay ricorda un Resident Evil in scala ridotta.
    La realizzazione tecnica è di un livello addirittura inconsueto per un’opera prima e il sonoro svolge egregiamente il suo ruolo. Inoltre è particolarmente lodevole la cura dell’autore nel correggere le pecche e aggiornare continuamente il gioco in base al feedback dei giocatori.
    La versione che abbiamo giocato era, addirittura, un remake completo comprendente profonde modifiche di molti elementi sia scenici che di gameplay e, soprattutto, con l’introduzione di quel salvataggio libero che era stato chiesto a gran voce dalla community.
    Restano comunque grossi problemi tecnici che richiederanno un ulteriore e profondo lavoro di ottimizzazione visto che, in proporzione a quello che muove, il gioco è pesantissimo, forse anche per colpa dei limiti dell’Unity.
    Nella nostra partita abbiamo riscontrato problemi abbastanza gravi soprattutto col pad: il quale spesso non funziona nei menù mentre è precluso l’uso di mouse e tastiera.
    Spesso, quando si evidenziano certi elementi, l’immagine freeza costringendo ad aprire e chiudere l’inventario per sbloccare la situazione. Di più: a volte, ricaricando un salvataggio, il gioco si riduce a uno schermo nero e inerte.
    Malgrado tutto “Sorellina” è talmente avvincente che ci ha costretti ad arrivare alla fine. Confidiamo che questi problemi vengano risolti al più presto con qualche patch salvifica.
    In definitiva si tratta di un’esperienza breve ma intensa, con una struttura narrativa molto robusta e ad alto tasso di drammaticità. Fa riflettere.
    Assolutamente raccomandato a tutti gli amanti del genere (e non solo).
     
    A Varil piace questo elemento.