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Libri di Lore "dimenticati"

Discussione in 'The Elder Scrolls V: Skyrim' iniziata da Varil, 26 Novembre 2018.

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Vorresti vedere libri che trattano in particolare quali argomenti?

  1. Vampirismo

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  2. Lord Vivec

    6 voti
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  3. La storia di Daggerfall

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  4. Cosmologia, Creazione

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  5. Mitologia Nordica

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  6. Dei e Pantheon poco approfonditi

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  1. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Ma poi Redguard è ingiocabile, non solo per i problemi tecnici dovuti al suo codice vetusto, ma proprio per delle scelte di game design sconclusionate. Però la trama merita e ne uscirebbe un grandissimo titolo action in terza persona (così contento anche effe) e con radici profondissime nella lore. Meriterebbe eccome un restauro totale.
     
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  2. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Minaccia incombente - Vol. II



    di
    Lathenil di Sunhold



    Quello che successe dopo la caduta della Torre di Cristallo fu una sorta di stordimento. Era come se la mia mente si fosse semplicemente... fermata. L'istinto prese il sopravvento, mentre ogni singolo pensiero precipitava in un abisso nero di disperazione. Il tempo perse di significato e tutt'oggi non so ancora quanto restai in questo stato. Alla fine, un pensiero cosciente riuscì a interrompere la mia fuga: l'orda daedrica era scomparsa! Improvvisamente così come era venuta.

    Prima che la mia mente intorpidita comprendesse lo scompiglio che aveva consumato la mia amata Isola di Summerset, prima che avessi il tempo di chiedere come fosse accaduto, i Thalmor erano lì, ad ammaliare le nostre orecchie con un dolce veleno. "Siamo stati noi a salvarvi", affermarono, "con incantesimi profondi e complicati". Furono i loro sforzi e i loro sacrifici a salvare gli altmer dall'estinzione.

    Oh, che sciocchi che fummo. Volevamo così disperatamente qualcuno da ringraziare per avere posto fine alle nostre sofferenze, che permettemmo ai primi venuti di rivendicare la gloria. Con questo semplice atto di riconoscenza, permettemmo a dei vili di penetrare nella nostra terra natia, per imputridire la nostra civiltà, un tempo nobile e illustre.

    Ci vollero mesi prima di cominciare a sospettare dell'errore che avevamo fatto. Piccoli rimpianti mi turbavano e irritavano, ma presi singolarmente erano facile da accantonare. L'esilio del grande mago veggente Rynandor l'Ardito fu la goccia che fece traboccare il vaso. Vedete, Rynandor fu uno dei pochi che sopravisse al collasso della Torre di Cristallo: vidi con i miei stessi occhi alcune delle sua imprese eroiche. Furono la sua attitudine al comando e la sua magia a fare pagare ai daedra un prezzo così alto per la distruzione della Torre di Cristallo.

    I Thalmor infangarono il suo nome quando lui ebbe l'audacia di mettere in dubbio pubblicamente il loro ruolo nella fine della crisi dell'Oblivion sull'Isola di Summerset. Rynandor fece l'errore di ignorare il consenso universale, confidando invece nella logica e nei fatti. L'astuzia dei Thalmor, tuttavia, non permise certo a qualcosa di banale come la verità di mettersi sulla loro strada. Non appena sbilanciarono l'opinione pubblica lievemente contro Rynandor, lo fecero sequestrare e intensificarono i loro sforzi per rovinarne la reputazione. Incapace di imbastire qualsiasi tipo di difesa dagli attacchi dei Thalmor, Rynandor fu presto denunciato ed esiliato.
     
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  3. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    concordissimo! (ma non è il solo, come sai)
     
  4. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Minaccia incombente - Vol. III



    di
    Lathenil di Sunhold


    Con estrema cautela, formai un gruppo dissidente composto da altri che non si fidavano delle motivazioni e dei metodi dei Thalmor. Nell'arco di mesi, liquidai tutte le eredità e le proprietà di famiglia possibili senza suscitare alcun sospetto. Volevo seguire Rynandor e aiutarlo a ripristinare la sua reputazione e il suo stato sociale. Saremmo poi tornati per sconfiggere i Thalmor al loro stesso gioco e rivendicare così gli usi e i costumi degli altmer! Il resto del mio gruppo sarebbe restato sull'Isola di Summerset a guadagnarsi la fiducia dei Thalmor al meglio delle proprie possibilità, spedendomi quando possibile delle missive clandestine.

    Dopo settimane di scrupolose indagini e tangenti esorbitanti, seppi del fatto che Rynandor era tenuto su una nave ad Anvil. Prenotai il mio viaggio per Anvil, ma la mia ricerca si concluse praticamente lì, poiché Rynandor non arrivò mai al porto di Anvil. La mia intuizione che Rynandor avesse incontrato una fine dubbia, fu confermata durante la ricerca dei marinai che risultavano essere a bordo del vascello. Tutti morti a seguito di circostanze misteriose e violente.

    Il primo di molti tentativi di omicidio nei miei confronti avvenne poco dopo. Inutile dire che sono sopravvissuto, ma il mio grande piano per ostacolare i Thalmor crollò senza un capo carismatico dietro cui radunarsi. Mi nascosi, aspettando ansioso delle novità sulle attività dei Thalmor dall'Isola di Summerset.

    Negli anni a seguire, cercai in vari modi di avvertire l'Impero riguardo alle azioni dei Thalmor. L'Impero, tuttavia, aveva già abbastanza problemi per fare fronte alle conseguenze della crisi dell'Oblivion all'interno dei suoi confini, e cercarsene altri nella lontana Summerset era fuori luogo. Con l'assassinio dell'Imperatore Uriel Septim VII, dei suoi eredi e il sacrificio di Martin Septim (il vero salvatore dell'Isola di Summerset e del resto di Tamriel!) l'Impero si trovò senza una guida.

    L'Alto Cancelliere Ocato convocò il Consiglio degli Anziani in un infruttuoso tentativo di scegliere un nuovo imperatore. Senza un imperatore, l'Impero al di fuori di Cyrodiil cominciò a dividersi. Ocato accettò con riluttanza di diventare il monarca in base ai termini dello Statuto del Consiglio degli Anziani, fino a che l'ordine nell'Impero non fosse ristabilito. Ma raramente una guida riluttante è una guida forte.

    Il Monarca Ocato fece degli sforzi ammirevoli per tenere a freno i tumulti che minacciavano di fare a pezzi l'Impero e stava continuando su quella strada quando la Montagna Rossa eruttò e distrusse gran parte di Vvardenfell (probabilmente a causa dell'interferenza dei Thalmor, ma non ho ancora trovato prove riguardo il loro coinvolgimento). Ciò che rimase di Morrowind fu gettato nel caos più totale. Gli effetti dell'eruzione furono avvertiti persino a Black Marsh, devastando le strade e tagliando fuori le guarnigioni imperiali.

    Nessuno era preparato per quello che sarebbe accaduto in seguito.
     
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  5. Varil

    Varil Galactic Guy

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    A chi interessasse, ho tradotto il C0DA di Michael Kirkbride in italiano tramite DeepL Translator. Il C0DA è una storia non ufficiale, abbastanza controversa e discutibile (soprattutto in alcune sezioni) che si propone di narrare un epilogo alla storia dei The Elder Scrolls. Ambientato nella 5° Era, Nirn è ormai stato distrutto da un ritorno del Numidium, che ha provocato una vera e propria apocalisse. I pochi sopravvissuti, in larga parte Dunmer, si sono rifugiati su una delle due lune e vivono sottoterra, in complessi urbani strani e bizzarri.
    La traduzione non è affatto perfetta, essendo realizzata con un traduttore automatico, ma è comunque per lo più comprensibile. Certo, poi in larga parte il testo è astruso perfino in originale.
    Diciamo che mi è piaciuto nelle battute iniziali e nelle premesse ma poi, andando avanti con la trama, progressivamente l'ho trovato astruso e assurdo. Sembra quasi una parodia delirante dell'universo TES. In particolare la sezione sull'universo alternativo con i supereroi e la città Tomorrowind, credo sia l'apice del deragliamento mentale di Kirkbride. Voi cosa ne pensate?
    Potete scaricare il file .pdf qui: The Elder Scrolls: C0DA di Michael Kirkbride tradotto in ITA | RPG Italia Forum
     
    Ultima modifica: 15 Giugno 2024
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  6. Maurras

    Maurras Wanna be Elf , but proud to be Hobbit ! ;)

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    :O
    Non ricordavo nemmeno esistesse sta cosa...
    Accidenti : da come la metti sembra una Fanfiction scritta male! :emoji_sweat_smile:
     
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  7. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Una fanfiction scritta in una fase di precario equilibrio mentale. Come MK stesso ha confermato. A quanto pare ha sofferto molti anni (già dai tempi di Morrowind, ma nel tempo è peggiorato) di dipendenza da alcol e benzodiazepine, inizialmente come cura per disturbi d'ansia, poi sfociata in assuefazione. Tra il 2013 e il 2015 (credo sia proprio quando ha scritto C0DA) era in fase di disintossicazione e astinenza ed era fuori di testa.
    Spero che ora stia meglio. Il suo genio creativo è indiscusso e i TES non sarebbero stati gli stessi senza di lui.
    Tuttavia ai tempi di Morrowind c'era Ken Rolston a tenerlo in riga e impedire che andasse fuori dal seminato. In C0DA invece, compresa anche la sua precaria salute mentale, credo siamo ben oltre le stravaganze di Morrowind, siamo proprio di fronte ad una narrazione totalmente surreale.
    Un vero peccato, anche perché le premesse avevano un potenziale gigantesco.
    La magnum opus di MK resta comunque i 36 sermoni di Vivec, capolavoro assoluto e probabilmente la mia collana preferita dell'intera serie TES. Anche La Canzone di Pelinal è un altro capolavoro visionario.
    E anche nei libri pubblicati al di fuori dei giochi ce ne stanno di eccezionali, come le Intercettazioni di Nu-Mantia, le Sette Battaglie dell'Aldudagga, Shor figlio di Shor e altre (tra l'altro tutti tradotti dal sottoscritto e trovabili in questo thread - per i più fanatici ;) ).
     
    Ultima modifica: 18 Giugno 2024
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  8. alaris

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    Ma quanto ne sai????? Chapeau...Beth ti dovrebbe assumere... Maestro!
     
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  9. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Mi accontenterei di lavorare alla localizzazione ufficiale di TES VI :p
     
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  10. alaris

    alaris Supporter

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    Sarebbe fantastico e sicuramente avrebbe una localizzazione più che professionale e sicuramente arricchita dalla tua passione per i TES;)
     
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  11. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Infatti di sicuro ne so immensamente di più rispetto ai traduttori ufficiali, che fanno a volte degli strafalcioni enormi sui termini di lore.
     
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  12. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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  13. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Minaccia incombente - Vol. IV



    di
    Lathenil di Sunhold

    Quello che segue è il resoconto di Lathenil di Sunhold, un rifugiato altmer dell'Isola di Summerset che venne a Cyrodiil all'inizio della Quarta Era. Secondo a quel che dice, Lathenil non fuggì in seguito alla crisi dell'Oblivion di Summerset... Anzi, fuggì dall'oscura ombra che i Thalmor gettarono sulla sua patria.

    Lathenil aveva una presenza veramente intensa, per dirla in maniera educata, e alcune accuse sul suo coinvolgimento con i Thalmor rasentano la follia. Può essere per questo motivo che i suoi ardenti avvertimenti e le sue critiche esplicite sui Thalmor e sul Regno degli aldmeri non vennero ascoltate, ma la storia gli ha dato ragione almeno in parte.</i>

    Praxis Erratuim, storico imperiale

    Mentre Morrowind e le forze imperiali a Black Marsh barcollavano ancora a causa delle ripetute catastrofi della crisi dell'Oblivion e la distruzione del Vvardenfell, i Thalmor incitavano gli argoniani a preparare una massiccia rivolta. Gli argoniani non riuscirono a conquistare Black Marsh e la parte meridionale di Morrowind, ma fortunatamente anche i Thalmor persero la loro influenza sui rettili.

    Nel frattempo, i Thalmor consolidarono la loro morsa sulla mia amata patria.
    Ci volle quasi un decennio, prima che le mie macchinazioni mi mettessero in contatto con Ocato: sembrava più interessato di molti altri riguardo a ciò che avevo da dire, forse perché lui stesso era un altmer e capiva la minaccia che i Thalmor rappresentavano. Non passò molto tempo prima che venne assassinato per mano loro.

    L'assassinio del Monarca Ocato diede inizio all'Interregno di Corona Tempestosa. Il Consiglio degli Anziani si divise, scatenando anni di spietati combattimenti interni, complotti e pugnalate alle spalle. Furono in molti a provare a reclamare il Trono di Rubino. Tra i molti pretendenti alla corona, alcuni avevano rivendicazioni legittime, mentre altri erano poco più che stupidi bruti che pensavano che l'unico diritto necessario fosse la forza. Durante l'anarchia, violente tempeste sovrannaturali sferzarono la Città Imperiale in diverse occasioni e ogni volta l'occhio della tempesta puntava direttamente sulla Torre di Oro Bianco, come se fosse il volere dei Nove Divini.

    Con l'Impero sommerso in questo caos, i Thalmor agirono velocemente. Rovesciarono il legittimo re e la regina degli altmer. Ricordo il disgusto e l'orrore che mi attanagliarono quando ricevetti la notizia della demenza che si era impossessata della mia patria. Una volta così fiera e maestosa, la maggior parte della nostra grande razza abbracciava ora questa follia!

    Poi il primo dei tanti massacri si compì sull'Isola di Summerset. Massacrarono chiunque "non fosse di sangue aldmero". Una buona scusa per purgare i dissidenti, del resto i Thalmor non si sono mai lasciati scappare tali opportunità.

    Dopo sette lunghi e sanguinosi anni, l'Interregno di Corona Tempestosa terminò quando un signore della guerra coloviano con il nome di Titus Mede si impossessò della corona. Che avesse o meno il diritto di reclamarla è opinabile. Senza Titus Mede, oggi non ci sarebbe un Impero. Si dimostrò un condottiero astuto e capace, al punto che Skyrim lo appoggiò quando venne proclamato imperatore.

    Con l'Impero che si stabilizzava sotto gli sforzi propizi dell'Imperatore Titus, ricominciai ad adoperarmi per metterli in guardia contro la minaccia dei Thalmor. Ma ancora una volta, i Thalmor, erano un passo avanti. Prima che i miei sforzi potessero dare i loro frutti, i Thalmor colpirono: un altro colpo di stato, questa volta nel Valenwood. L'Impero non era preparato per i sotterfugi e gli stratagemmi dei Thalmor.

    Vi sono alcuni che sostengono che le forze congiunte degli altmer e dei bosmer superassero grandemente quelle dell'Impero, ma non è altro che una farsa. Questa breve e selvaggia campagna fu vinta dai Thalmor prima ancora che fosse versato del sangue. Attesero e osservarono il loro nemico. Scelsero dove e quando attaccare. I Thalmor furono in grado di condurre la furia implacabile del loro piccolo contingente di altmer e bosmer in ognuna delle numerose roccaforti imperiali.

    Contrariamente alla posizione dei generali dell'Impero, i Thalmor non comandavano grandi numeri. Ma avevano spie migliori, grande mobilità e sapevano come usarle al meglio. È questa la minaccia che rappresentano i Thalmor! Sono crudeli e spietati, ma non sono stupidi! Sono subdoli, astuti e molto pazienti.

    In un solo colpo, i Thalmor presero l'isola principale di Tamriel come punto d'appoggio strategico e impedirono qualsiasi tentativo di rilievo da parte dell'Impero di invadere l'Isola di Summerset e deporre la loro tirannia. Allo stesso tempo, acquisirono un ulteriore vantaggio continuando ad attendere e osservare l'Impero. Così facendo, resuscitarono anche il Regno degli aldmeri con la loro alleanza con i bosmer di Valenwood!

    Nel corso dei decenni, i Thalmor sono cresciuti tranquillamente, ma questa non è la fine... è solo l'inizio. Si limitano a consolidare il loro potere e la loro morsa sul cuore e la mente degli altmer. Forse l'Impero vorrebbe dimenticare le ferite subite nel suo orgoglio per mano dei Thalmor, ma i nemici sono ancora là fuori. Complottando... Osservando... Aspettando...

    Mentre l'Impero si accontenta di difendere angoli insignificanti dei suoi vasti possedimenti, la minaccia dei Thalmor continua a crescere. È dai tempi del Monarca Ocato che nessun imperiale mi dà retta. Scongiuro chiunque e tutti i cittadini di questo rinomato Impero di ascoltare le mie parole! I Thalmor vanno fermati, prima che sia troppo tardi.

    ***

    Subito dopo che Lathenil di Sunhold commissionò a sue spese la stampa e la distribuzione di questi volumi per tutto l'Impero, incontrò una morte violenta. Alla luce degli eventi che seguirono la sua morte, è altamente probabile che sia stato ucciso dai sicari dei Thalmor.

    -- Praxis Erratuim, storico imperiale
     
    Ultima modifica: 26 Giugno 2024
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  14. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Volare lontano dai Thalmor


    Caro lettore, il libro che hai tra le mani è stato stampato in duplice copia, affinché tutto l'Impero possa conoscere la storia narrata al suo interno. Non fraintendermi, non si tratta di un'opera di finzione. Gli eventi raccontati sono tutti veri e documentati in origine in un diario privato che ora è al sicuro nella Casa dei Calami di Hammerfell. C'è voluto quasi un anno per stampare questo libro.

    - Ashad Ibn Khaled, Alto scriba, Casa dei Calami, Hammerfell


    Sono trascorsi nove giorni. Nove giorni da quando mi sono liberato. Nove giorni da quando ho strangolato il mio carceriere con le mie stesse catene. Nove giorni da quando sono fuggito nella notte, senza mai voltarmi indietro ma tenendo sempre le orecchie aperte.

    Tuttavia, per comprendere meglio la mia situazione attuale, è necessario prima sapere da dove vengo e dove è iniziata questa storia.

    Il mio nome è Hadrik Cuore di Quercia e sono un fiero nord di Skyrim. Il mio mestiere è quello dello skald. Ho ricevuto il mio addestramento presso l'Accademia dei Bardi di Solitude. Per anni mi sono guadagnato da vivere come menestrello e suonatore itinerante, e per un certo periodo sono stato persino al servizio degli eserciti di vari jarl come bardo.

    Posso affermare con certezza che se non fossi stato un bardo non mi sarei mai cacciato in questo pasticcio.

    I miei guai sono cominciati quando ho iniziato a cantare di Talos, il nono e più grande dei Divini, amato dalla gente di Skyrim. Peccato che non lo sia altrettanto dai Thalmor.

    Ah, già, i Thalmor. Di questi tempi sono comuni quanto un raffreddore a Skyrim e non meno fastidiosi. O almeno così pensavo allora, prima che mostrassero il loro vero potere e la loro influenza.

    Per chi ancora non lo sapesse, i Thalmor sono i recenti "ospiti" d'onore di Skyrim, gli elfi alti del Regno degli aldmeri che ci hanno fatto la grazia di non ucciderci tutti durante la grande guerra.

    Ma, come ogni nord di Skyrim sa bene, la grazia dei Thalmor ha richiesto un prezzo altissimo da pagare. Una delle clausole inserite nel Concordato Oro Bianco, il trattato di pace fra i nostri popoli, prevedeva l'abolizione del culto di Talos. I Thalmor trovavano assurdo venerare un uomo diventato un dio, così il culto libero di Talos fu bandito da tutta Skyrim e fatto rispettare in quelle città dove la presenza dei Thalmor era più forte. Città, aggiungerei, dove l'Impero ha una posizione più consolidata.

    Fu in una di questa città, Markarth per l'esattezza, che presi la decisione di sfidare il divieto del culto di Talos. Scelsi di esprimere il mio spregio con ciò che sapevo fare meglio, ovvero una canzone. Dopo aver trascorso parecchio tempo a comporre e provare un'opera originale, ho deciso di eseguirla in pubblico. Non una, non due, ma ben sette volte, una volta al giorno, per un'intera settimana.

    Ora, c'è una cosa che la maggior parte dei miei compagni non sa: non tutti i Thalmor a Skyrim vivono nella stessa condizione o hanno lo stesso incarico. Infatti, c'è un gruppo in particolare che opera in segreto, nell'ombra, tenendo d'occhio i nord in attesa che infrangano la legge continuando ad adorare il loro dio Talos. Essi sono i giudici, e il loro compito consiste appunto nel far rispettare la più tremenda delle clausole stabilite nel Concordato Oro Bianco.

    Avrei eseguito la mia canzone un'ottava volta, se me ne avessero dato la possibilità. Purtroppo le cose andarono diversamente. I giudici avevano assistito alla mia esibizione, così mi ritrovai con un cappuccio nero in testa alle prime luci dell'alba e fui caricato su un carro assai scomodo, con la sinistra promessa che avrei apprezzato la mia "nuova casa". Presto scoprii che si trattava di una specie di prigione o campo segreto in cui i Thalmor portavano i prigionieri. L'unica cosa certa è che non sarei mai uscito da lì vivo.

    Fu allora che capii che dovevo trovare un modo per fuggire ai miei carcerieri, anche a costo di lasciarci la pelle. Sempre meglio che marcire in una prigione Thalmor dimenticata dagli dei fino alla fine dei miei giorni.

    Finalmente ebbi la mia occasione quando il carro si fermò e ci accampammo per la notte. Una delle due guardie Thalmor assegnate alla mia custodia andò nella foresta a caccia, lasciandomi solo con l'altra. Il resto della storia è noto.

    Sono trascorsi nove giorni da allora e in questo tempo mi sono accorto di quanto sono stato sciocco. Non avrei potuto cantare quella canzone una sola volta? O non cantarla affatto? Non potevo ingoiare il mio orgoglio nord e rendermi conto del potere e dell'influenza dei Thalmor sugli jarl?

    Oh, no, e così eccomi costretto a fuggire, come una lepre durante una battuta di caccia. Sono sempre in movimento. Riposo poco e non dormo mai. I Thalmor seguono ogni mia mossa. Dove andrò? Come farò a far perdere le mie tracce? Onestamente non lo so. L'unica cosa certa in questo momento è che se gli emissari del Regno degli aldmeri non possono avere la tua anima, si prenderanno la tua vita.

    Il mio nome è Hadrik Cuore di Quercia e sono un fiero nord di Skyrim. Ricordati di me, perché presto sarò morto.
     
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  15. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Galerion il Mistico


    di
    Asgrim Kolsgreg


    Nel corso dei primi sanguinari anni della Seconda Era, Vanus Galerion nacque con il nome di Trechtus, un umile servo della gleba nei possedimenti di un nobiluomo minore, Lord Gyrnasse di Sollicich-on-Ker. Il padre e la madre di Trechtus erano umili lavoratori, tuttavia suo padre aveva segretamente imparato a leggere, contro la legge di Lord Gyrnasse, e in seguito lo insegnò a Trechtus. Lord Gyrnasse riteneva che una servitù colta e letterata fosse un abominio per natura e un pericolo per se stessa e per i propri signori, e aveva chiuso ogni chiosco o libreria entro i confini di Sollicich-on-Ker. Tutti i librai, i poeti e gli insegnanti furono banditi, tranne nel maniero di Gyrnasse. Ciò nonostante, un minimo traffico di contrabbando consentì la circolazione di un certo numero di libri e pergamene proprio sotto il naso del nobile.

    Quando Trechtus raggiunse l'età di otto anni, i contrabbandieri furono scovati e imprigionati. Si disse che la madre di Trechtus, una donna ignorante e religiosa, timorosa del proprio marito, li avesse traditi, ma circolavano anche altre voci. Il processo fu praticamente inesistente e la punizione alquanto sbrigativa. Il corpo del padre di Trechtus rimase appeso per settimane durante l'estate più calda che Sollicich-on-Ker avesse mai visto per interi secoli.

    Tre mesi più tardi, Trechtus fuggì dai possedimenti di Lord Gyrnasse. Riuscì a raggiungere Alinor, a metà strada attraverso l'Isola di Summerset. Una banda di trovatori lo rinvenne quando era ormai in fin di vita, rannicchiato in un fossato a un lato della strada. Lo curarono, lo rimisero in forze e lo accolsero nel gruppo come ragazzo errante in cambio di cibo e riparo. Uno dei trovatori, un indovino di nome Heliand, iniziò a mettere alla prova la mente di Trechtus e scoprì che il ragazzo, sebbene timoroso, era straordinariamente intelligente e raffinato. Heliand, addestrato come un mistico nell'Isola di Artaeum, riconobbe nel ragazzo un'affinità.

    Quando il gruppo si esibì nel villaggio di Potansa nell'estremità orientale di Summerset, Heliand condusse Trechtus, allora undicenne, nell'isola di Artaeum. Il sommo maestro dell'isola, Iachesis, riconobbe il potenziale di Trechtus e lo prese come allievo, ribattezzandolo Vanus Galerion. Nell'Isola di Artaeum, Vanus addestrò mente e corpo.

    Così fu istruito il primo arcimaestro della Gilda dei Maghi. Dagli psijic dell'Isola di Artaeum, ricevette il suo addestramento. Dalla sua infanzia di miseria e ingiustizia, si originò la sua filosofia di condivisione della conoscenza.
     
    Ultima modifica: 10 Luglio 2024
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  16. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Frammento: su Artaeum


    di
    Taurce il-Anselma

    L'Isola di Artaeum (ar-TAI-um) è la terza in ordine di grandezza dell'arcipelago di Summerset, situata a sud del villaggio Moridunon di Potansa e a ovest del villaggio interno di Runcibae. È ben nota per essere la dimora dell'Ordine Psijic, forse il più antico ordine monastico di Tamriel.

    Le più antiche registrazioni scritte in merito agli Psijic risalgono al 20° anno della Prima Era e narrano la leggenda del famoso saggio e autore bretone, Voernet, che viaggiò fino all'Isola di Artaeum per incontrarsi con Iachesis, il maestro dei rituali Psijic.

    Perfino allora, gli Psijic erano consiglieri di re e sostenitori dell'Antica Dottrina, insegnata loro dalla razza primordiale che abitava le terre di Tamriel. L'Antica Dottrina è una filosofia di meditazione e studio orientata a legare le forze della natura alla volontà individuale. Differisce dalla magicka nelle origini, ma gli effetti sono per lo più identici.

    Detto ciò, è forse più di una coincidenza che l'Isola di Artaeum letteralmente svanì dalle spiagge di Summerset all'inizio della Seconda Era, pressappoco quando venne fondata la Gilda dei Maghi di Tamriel. Numerosi storici e studiosi hanno pubblicato teorie in merito, ma forse soltanto Iachesis e il suo ordine potrebbero far luce sull'argomento.

    Trascorsi cinquecento anni, Artaeum comparve di nuovo. Gli Psijic dell'isola erano costituiti da persone, principalmente elfi, che scomparvero e furono ritenuti morti nella Seconda Era. Non furono in grado o non vollero fornire alcuna spiegazione in merito all'ubicazione di Artaeum durante quel periodo o al destino di Iachesis e del consiglio originario.

    Attualmente, gli Psijic sono guidati dall'erudito Celarus, che ha presieduto il Consiglio di Artaeum per gli ultimi duecentocinquanta anni. L'influenza del consiglio sulle questioni politiche delle terre di Tamriel è alterna come la marea. I re di Summerset, in particolare i re di Moridunon, hanno spesso cercato il consiglio degli Psijic. L'Imperatore Uriel V fu notevolmente influenzato dal consiglio nella prima e più gloriosa parte del suo regno, prima del suo disastroso attacco ad Akavir. È stato perfino suggerito che la flotta di Re Orghum di Pyandonea sia stata distrutta dall'azione congiunta dell'Imperatore Antiochus e dell'Ordine Psijic. Gli ultimi quattro imperatori, Uriel VI, Morihatha, Pelagius IV e Uriel VII, si sono mostrati alquanto sospettosi nei confronti degli Psijic, tanto da rifiutare la presenza di ambasciatori dell'Isola di Artaeum entro la Città Imperiale.

    L'Isola di Artaeum è difficile da raffigurare geograficamente. Si dice che l'isola si muova costantemente in modo casuale o per editto del consiglio. La presenza di visitatori è talmente rara da essere quasi senza precedenti. Chiunque desideri un incontro con uno Psijic potrà trovare contatti a Potansa e Runcibae, oltre che in molti altri dei regni di Summerset.

    Se solo fosse più accessibile, Artaeum sarebbe una destinazione favorita dai viaggiatori. Io sono stato sull'Isola una sola volta e ancora sogno dei suoi idilliaci frutteti e sconfinati pascoli, delle sue immobili e silenziose lagune, dei suoi boschi immersi nella foschia e della singolare architettura Psijic, così perfettamente naturale e integrata nel paesaggio eppure assolutamente mirabile. In particolare, desidererei studiare la Torre di Ceporah, trattandosi di una reliquia, salvata da una civilizzazione che saccheggia gli elfi alti da numerose centinaia di anni, e ancora usata in alcuni rituali dagli Psijic. Forse un giorno vi farò ritorno.

    [Nota: l'autore si trova attualmente sull'Isola di Artaeum per gentile concessione del maestro Sargenius del Consiglio di Artaeum.]
     
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    Origini della Gilda dei Maghi


    di
    Arcimago Salarth


    L'idea di un gruppo di Maghi, Stregoni e Mistici assortiti che radunano le loro risorse e abilità per lo scopo di ricerca e di carità pubblica fu un concetto rivoluzionario nei primi anni della Seconda Era. La sola organizzazione allora vicina alle mire e alla struttura di ciò che oggi conosciamo come la Gilda dei Maghi era l'Ordine Psijic dell'Isola di Artaeum. A quel tempo, la magia era qualcosa da apprendere individualmente o al massimo tra pochi intimi. I Maghi erano, se non dei veri e propri eremiti, solitamente abbastanza solitari.

    L'Ordine Psijic serviva i governanti dell'Isola di Summerset come consiglieri e sceglievano i loro membri attraverso un complesso metodo rituale non comprendibile dagli estranei. Gli scopi e gli obiettivi dell'ordine similmente non erano pubblici e i detrattori attribuivano al potere dell'Ordine l'origine delle peggiori malvagità. In realtà la religione del vecchio Ordine può essere descritta come adorazione degli antenati o una filosofia non più di moda nella Seconda Era.

    Quando Vanus Galerion, uno Psijic di Artaeum e studente del famigerato Iachesis, cominciò a raccogliere utilizzatori di magia da tutte le Isole di Summerset, attirò l'animosità di tutti. Stava operando fuori dal centro urbano di Firsthold e c'era un'idea comune (e non del tutto infondata) che gli esperimenti magici dovrebbero essere condotti solo in zone non popolate. In modo ancora più sconvolgente, Galerion propose di rendere oggetti magici, pozioni e anche incantesimi disponibili ad ogni membro del pubblico generale che poteva permettersi di pagare. La magia non doveva più essere limitata all'aristocrazia o agli intellettuali.

    Galerion fu portato davanti a Iachesis e al Re di Firsthold, Rilis XII e gli venne detto di dichiarare le intenzioni della fratellanza che stava creando. Il fatto che il discorso di Galerion a Rilis e Iachesis non fu registrato per i posteri è senza dubbio una tragedia, anche se offre agli storici l'opportunità di divertirsi con speculazioni sulle menzogne e sulle persuasioni che Galerion potrebbe aver usato per fondare l'onnipresente organizzazione. Lo statuto, in ogni caso, fu approvato.

    Quasi subito dopo la fondazione della Gilda, il problema della sicurezza dovette essere risolto. L'Isola di Artaeum non aveva bisogno della forza delle armi per proteggersi dagli invasori -- quando l'Ordine Psijic non vuole che qualcuno approdi sull'Isola, questa e tutti i suoi abitanti diventano semplicemente inconsistenti. La nuova Gilda dei Maghi, per contrasto, doveva assumere delle guardie. Galerion scoprì presto ciò che la nobiltà di Tamriel aveva saputo per migliaia di anni: il solo Denaro non compra la lealtà. L'Ordine cavalleresco della Lampada fu formato l'anno successivo.

    Come un albero da una ghianda, la Gilda dei Maghi espanse i suoi rami sopra tutta l'Isola di Summerset e gradualmente nella terraferma di Tamriel. Ci sono molte testimonianze di governanti superstiziosi o timorosi che proibirono la Gilda nei loro domini, ma i loro eredi e gli eredi dei loro eredi riconobbero finalmente la saggezza del liberalizzare la Gilda. La Gilda dei Maghi è diventata una forza potente su Tamriel, un nemico pericoloso o un alleato quasi disinteressato. Ci sono stati solo rari incidenti in cui la Gilda dei Maghi fu coinvolta in conflitti politici locali. In queste occasioni, la partecipazione della Gilda è stata decisiva nel conflitto.

    Come fu iniziata da Vanus Galerion, la Gilda dei Maghi come istituzione è presieduta da un consiglio supremo di sei Arcimaestri. Ogni Sala della Gilda è controllata da un Maestro della Gilda, assistito da un consiglio con due membri, il Maestro dell'Incunabolo e il Maestro delle Armi. Il Maestro dell'Incunabolo presiede su un consiglio aggiunto di due maghi, il Maestro dell'Accademia e il Maestro dello Scrye. Il Maestro delle Armi ha anche un consiglio di due elementi, il Maestro degli Iniziati e il Palatinus, il capo del distaccamento locale dell'Ordine della Lampada.

    Uno non deve essere un membro della Gilda dei Maghi per sapere che questa gerarchia costruita con cura spesso non è altro che una chimera. Come disse amaramente lo stesso Vanus Galerion, lasciando Tamriel per altre terre, "la Gilda non è diventata altro che un'intricata matassa di conflitti politici".
     
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    Vernaccus e Bourlor


    di
    Tavi Dromio



    Hallgerd passeggiava nella taverna Prosciutto del Re quel Loredas sera con il volto adombrato dalla tristezza. Mentre ordinava un bicchiere di greef, Garaz e Xiomara, sinceramente preoccupati raggiunsero l'amico.

    "Qualcosa non va, Hallgerd?", chiese Xiomara. "Sei molto più in ritardo del solito e pare che ti accompagni una cupa atmosfera di tragedia. Hai per caso perso del denaro, oppure qualche tuo caro è morto?".

    "Non ho perso alcun denaro", replicò Hallgerd con una smorfia. "Tuttavia, ho appena ricevuto la notizia da mio nipote che mio cugino Allioch è morto. Ciò è del tutto naturale, mi ha detto, poiché era molto vecchio. Allioch era di ben dieci anni più giovane di me".

    "Oh, ma è terribile. Nondimeno dimostra quanto sia importante assaporare tutte le possibilità che la vita ci offre, poiché non sapremo mai quando giungerà il nostro momento", disse Garaz che nelle ultime ore era rimasto seduto sullo stesso sgabello in un angolo fumoso della taverna. Non era certo un individuo afflitto dalla maledizione della consapevolezza.

    "La vita è troppo breve", concordò Xiomara. "Tuttavia, se mi concedi un sentimentalismo, ben pochi di noi sono consapevoli dell'influenza che avremo una volta deceduti. Forse può essere di conforto. A tal proposito, vi ho mai narrato la storia di Vernaccus e Bourlor?".

    "No, non mi sembra", disse Hallgerd.

    "Vernaccus era un daedra", disse Xiomara facendo cadere alcune gocce del suo flin sul focolare per invocare il giusto umore, "e sebbene la nostra storia risalga a innumerevoli anni fa, sarebbe appropriato dire che Vernaccus è ancora tra noi. Poiché dopotutto, qual è la fine del tempo per i daedra immortali?".

    "Effettivamente", lo interruppe Garaz. "So che la nozione di immortalità...".

    "Sto cercando di offrire al nostro caro amico una storia da cui trarre ispirazione in un momento di sconforto", brontolò Xiomara. "Non ho certo tutta la maledetta notte per narrarla, se non ti dispiace".

    "Mai avreste sentito parlare di Vernaccus", disse Xiomara abbandonando per il momento il tema dell'immortalità, "poiché perfino al culmine del suo potere e della sua fama era da tutti considerato un debole secondo gli elevati standard dell'epoca. Naturalmente, tale mancanza di rispetto lo infuriava e lo indusse a reagire nel modo più consueto per i daedra minori. Diede inizio a una catena di furiosi assassinii".

    "Ben presto la voce di quelle scellerate azioni si sparse tra i villaggi della Colovia occidentale. Intere famiglie furono massacrate, castelli distrutti, campi e frutteti furono incendiati e maledetti cosicché niente vi potesse crescere di nuovo".

    "Per rendere ancor più tormentata la vita dei contadini, una vecchia rivale di Vernaccus prese a fargli visita spesso dalla dimensione dell'Oblivion. Era un seducente daedra di nome Horavatha e provava immenso piacere nel dileggiarlo per vedere fino a che punto sarebbe giunta la sua ira".

    "«Hai allagato un villaggio e questo sarebbe impressionante?», lo derise. «Prova a devastare un intero continente e forse riuscirai ad attirare un po' di attenzione»".

    "Vernaccus era alquanto incline all'ira. Sebbene non fu minimamente in grado di avvicinarsi all'effettiva distruzione del continente di Tamriel, non fu certo per mancanza di tentativi".

    "Soltanto un eroe avrebbe potuto fronteggiare lo scellerato daedra e, per fortuna, un eroe esisteva".

    "Il suo nome era Bourlor e si narrava che fosse stato benedetto dalla divina Kynareth. Era l'unica spiegazione plausibile alla sua straordinaria abilità con arco e frecce, poiché non aveva mai mancato un bersaglio. Quando era ancora un bambino fece disperare i suoi insegnanti di tiro con l'arco per la frustrazione. Tentarono ripetutamente d'insegnargli il modo migliore per disporre i piedi, per accoccare la freccia, per afferrare e rilasciare correttamente la corda. Lui ignorava puntualmente ogni regola, ma in qualche modo la sua freccia colpiva in pieno il bersaglio, come trasportata dal vento. Non faceva differenza che il bersaglio fosse fermo o in movimento, vicino o a miglia di distanza. Qualsiasi cosa desiderasse colpire con la sua freccia, l'avrebbe colpita".

    "Bourlor accettò di buon grado l'incarico quando uno dei capi del villaggio lo supplicò di aiutarli. Sfortunatamente Bourlor non era abile come cavaliere quanto lo era come arciere. Mentre stava ancora cavalcando attraverso la foresta, diretto al villaggio di Evensacon, Vernaccus stava già trucidando ogni abitante. Horavatha assisteva al massacro e soffocò uno sbadiglio".

    "«Assassinare il capo di un piccolo villaggio non servirà certo a migliorare la tua fama, lo sai bene. Ciò di cui hai bisogno è di sconfiggere un grande campione. Qualcuno simile a Ysgramor o a Pelinal Whitestrake, oppure...», rivolse lo sguardo alla figura che usciva dalla foresta, «...oppure a quell'uomo!»".

    "«Chi è costui?», ruggì Vernaccus, mentre dilaniava il corpo ancora fremente del capo villaggio".

    "«Il più grande arciere di Tamriel. Non ha mai fallito un solo tiro»".

    "Bourlor stava tendendo il suo arco e prendendo la mira sul daedra. Per qualche istante, Vernaccus si sentì ilare, poiché il famoso arciere non stava nemmeno mirando diritto, tuttavia aveva un forte sentimento di autoconservazione. Qualcosa nello sguardo sicuro dell'uomo convinse il daedra della verità delle affermazioni di Horavatha. Non appena il dardo lasciò l'arco, Vernaccus svanì in una vampata di fuoco".

    "La freccia si conficcò in un tronco. Bourlor rimase a fissarla impietrito. Aveva mancato un bersaglio".

    "Nel regno dell'Oblivion, Vernaccus era infuriato. Fuggire davanti a un mortale come quello... nemmeno il più vigliacco dei furfanti sarebbe stato così codardo. Aveva mostrato la sua vera natura di creatura debole e vigliacca. Mentre considerava come porre rimedio a quella situazione, si trovò dinanzi l'imponente figura del più spaventoso dei principi daedra, Molag Bal".
    "«Non ho mai avuto molta considerazione per te, Vernaccus», tuonò il gigante. «Ma ora hai dato ampia dimostrazione del tuo valore. Hai dimostrato alle creature del Mundus che i daedra sono assai più potenti delle benedizioni degli dei»".

    "Gli altri abitanti dell'Oblivion concordarono immediatamente, come sempre, di fronte alla vista di Molag Bal. Dopotutto, erano piuttosto suscettibili alle innumerevoli sconfitte subite per mano di campioni mortali. Vernaccus fu proclamato La Bestia Sfuggente, Colui Che Non Può Essere Seguito, Colui Che Non Può Essere Toccato, La Sventura di Kynareth. Si costruirono templi in suo onore negli angoli più remoti delle terre di Morrowind e di Skyrim".

    "Nel frattempo Bourlor, persa la sua fama d'infallibilità, non fu mai più assoldato per salvare un villaggio. Era così addolorato per aver fallito il bersaglio che divenne un eremita e non toccò mai più il suo arco. Dopo pochi mesi morì, solo e dimenticato da tutti".

    "È davvero questa la storia che avrebbe dovuto consolarmi?", chiese Hallgerd incredulo. "Ho sentito il Re dei Vermi narrare storie molto più incoraggianti".

    "Aspetta", sorrise Xiomara. "Non ho ancora finito".

    "Per un anno intero, Vernaccus osservò allegramente crescere la sua leggenda e il suo culto diffondersi ovunque dalla sua dimora dell'Oblivion. Oltre a essere un codardo incline alla furia omicida, Vernaccus era anche molto pigro. I suoi fedeli narravano storie del loro signore che schivava le frecce di migliaia di arcieri, che attraversava gli oceani senza neppure bagnarsi e altre epiche imprese che non avrebbe mai desiderato dimostrare. Fortunatamente, la vera storia della sua ignominiosa fuga di fronte a Bourlor fu presto dimenticata".

    "Quando infine giunsero le cattiva notizie, fu proprio Horavatha con sottile piacere a esserne latrice. Vernaccus si compiaceva della gelosia di Horavatha nei confronti della sua crescente reputazione, così fu con un sorriso di crudeltà che ella disse, «I tuoi templi sono stati assaltati»".

    "«Chi ha osato?», ruggì".

    "«Chiunque vi passi nelle vicinanze sente la necessità di scagliare una pietra», disse Horavatha con compiacimento. «Non li puoi certo biasimare. Dopotutto, i tuoi templi rappresentano Colui Che Non Può Essere Toccato. Chi potrebbe mai resistere a un simile bersaglio?»".

    "Vernaccus guardò attraverso il velo nella dimensione di Mundus e scoprì che era la verità. Uno dei suoi templi nelle terre di Colovia occidentale era circondato da un numeroso plotone di soldati mercenari, che si divertivano a scagliare pietre. I suoi fedeli si accalcavano all'interno pregando per un miracolo".

    "In un solo istante, Vernaccus si parò dinanzi ai mercenari e la sua rabbia esplose incontenibile. I soldati fuggirono nei boschi prima che lui avesse il tempo di ucciderne uno. I suoi adoratori aprirono il portone di legno del tempio e s'inginocchiarono felici ma atterriti. La sua furia stava iniziando a placarsi, quando una pietra lo colpì in pieno, poi un'altra ancora".
    "Si volse per affrontare i suoi assalitori, ma d'un tratto l'aria si riempì di pietre".

    "Vernaccus non riusciva nemmeno a vederli, ma udiva chiaramente le risate dei mercenari provenire dalla foresta, «Non tenta nemmeno di spostarsi!»".

    "«È impossibile non colpirlo!», sghignazzò un altro".

    "In un impeto di umiliazione, il daedra balzò nel tempio, inseguito da quel furioso assalto. Una delle pietre sfondò la porta chiusa dietro di lui e una scheggia lo colpì alla schiena. La sua espressione mutò, la furia e l'imbarazzo scomparvero per cedere il posto alla paura. Si voltò tremante verso i suoi fedeli raccolti negli angoli oscuri del tempio. La loro fede iniziò a vacillare".

    "«Dove avete preso la legna per costruire questo tempio?», gridò Vernaccus".

    "«Principalmente da un bosco vicino al villaggio di Evensacon», disse l'alto sacerdote scrollando le spalle".

    "Vernaccus annuì. Poi cadde in avanti, rivelando la profonda ferita nella schiena. La punta di una freccia arrugginita, incastrata in un nodo del legno della porta, si era liberata durante l'assalto e lo aveva trafitto. Il daedra scomparve in un mulinello di polvere".

    "Breve tempo dopo i templi furono abbandonati, sebbene Vernaccus conobbe un altro breve periodo di fama come Spirito Protettore delle Limitazioni e dell'Impotenza, prima di essere completamente dimenticato. La leggenda dello stesso Bourlor non divenne mai particolarmente nota, ma vi è ancora chi, come me, narra questa storia. Abbiamo la fortuna di sapere ciò che il grande arciere non seppe mai... quella sua ultima freccia aveva infine colpito il suo bersaglio".
     
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    La Caduta dell'Usurpatore


    di Palaux Illthre


    Un'analisi speculativa sul ruolo svolto dal Barone Othrok di Dwynnen nella caduta di Camoran l'Usurpatore


    La gente di Dwynnen celebra Othroktide ogni 5° di Alba, la data in cui, secondo la leggenda, un uomo emerse dalle terre selvagge di High Rock e sconfisse i non-morti di Castle Wightmoor, per diventare il primo Barone di Dwynnen. Quasi nessuno crede più alla leggenda, ma tutti concordano sul fatto che sia esistito un Barone Othrok di Dwynnen, destinato a diventare uno dei più grandi eroi di High Rock, se non di tutta Tamriel.

    La leggenda, come la maggior parte dei bambini di Dwynnen racconterebbe, dice che anni e anni fa (gli archivisti concordano che si tratti dell'anno 3E253), il popolo di Dwynnen era governato da un negromante e dai suoi eserciti di zombi, fantasmi, vampiri e scheletri. Othrok fu benedetto dagli Dei e gli fu fornito un esercito di uomini ed animali per distruggere i non-morti. Portò pace e prosperità a Dwynnen, diventando più potente, insieme alla sua terra che prosperava. Anni dopo, guidò la piccola baronìa contro l'Usurpatore Camoran e salvò tutta Tamriel.

    Quanto merito vada attribuito al Barone per la sconfitta di Camoran, è tuttora in discussione. Ma il fatto che, durante l'anno 3E 267, l'implacabile Camoran l'Usurpatore venne sconfitto nell'area di Dwynnen, è incontestabile. Dwynnen è, in realtà, più grande rispetto a com'era ai tempi del Barone - non aveva, infatti, un porto - ma la battaglia di Firewaves fu una battaglia costiera. Il fatto che probabilmente la battaglia non si sia verificata a Dwynnen, non sminuisce, di per sé, la partecipazione del Barone alla stessa.

    L'Usurpatore Camoran aveva conquistato Hammerfell e Valenwood grazie al suo grande esercito, che, secondo la leggenda consisteva interamente in non-morti e daedra, ma, in realtà, era per lo più composto da redguard ed elfi dei boschi. Probabilmente, l'Usurpatore evocò dei daedra e dei non-morti ad Arenthia e lentamente rimpiazzò le creature originariamente evocate, con gli eserciti dei suoi territori conquistati. La maggior parte degli eserciti di Valenwood erano formati da mercenari.

    La voce sulle conquiste dell'Usurpatore, raggiunse High Rock all'inizio del 266, ma i preparativi per respingere l'invasione non iniziarono prima dell'inizio dell'anno successivo. Gli storici attribuiscono due fattori all'esitazione di High Rock. Il potere della baia era in mano a monarchi particolarmente inetti - Wayrest e Sentinel avevano entrambi dei Re che erano sostenuti da una minoranza, e Daggerfall era lacerata dalla contesa al trono tra Helena e suo cugino Jilathe. Il Signore di Reich Gradkeep (ora Anticlere) si ammalè nel 266 e alla fine morì alla fine dello stesso anno. Non c'erano, in breve, leader che potessero unire tutta la provincia contro l'Usurpatore. Tra i capi che influivano maggiormente, almeno otto (gli "Otto traditori" della leggenda) avevano stretto alleanze segrete con l'Usurpatore, per proteggere le loro terre.

    La ragione secondaria, per la negligenza di High Rock, riguardava i profondi legami tra la provincia e l'Impero Septim. Per la prima volta dall'inizio della Dinastia, regnò su Tamriel un Imperatore che non era né bretone, né aveva trascorso la sua infanzia a High Rock. La differenza tra Cephorus II e suo cugino Uriel IV, che lo precedette, era terrificante per il popolo di High Rock. Perfino Imperatori pazzi come Pelagius III preferivano i bretoni alle altre razze, e cugini e fratelli minori degli Imperatori avevano governato High Rock, fin dalla fondazione dell'Impero. Cephorus era un Nord, con le sue relative simpatie verso Skyrim e Morrowind. L'atteggiamento del popolo ad High Rock era solidale nei confronti dell'Usurpatore Camoran, in quanto arcinemico di questo odiato Imperatore.
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    Il Barone ed i suoi alleati meno conosciuti, i governanti di Ykalon, Frigia e Kambria, fecero cambiare al popolo la percezione che aveva dei fatti. Le notizie sul barbaro trattamento da parte dell'Usurpatore sui prigionieri e degli abusi sulle terre conquistate, per la maggior parte veri, si diffuse rapidamente attraverso il territorio, e poi in altre terre neutrali. Nel giro di pochi mesi, la più grande flotta mai vista si organizzò lungo le coste di High Rock nella Baia di Iliac. Solo la marina di Uriel V nell'invasione di Akavir fu paragonabile.

    Come le forze combinate di High Rock abbiano sconfitto l'infinito esercito di Camoran l'Usurpatore è sicuramente degno di un lungo libro a sè stante. E forse, è meglio lasciarlo all'immaginazione pubblica. Certamente il tempo meteorologico influì contro l'Usurpatore, il che è, di per sé, da attribuire all'intervento divino.

    Dopotutto, l'aiuto divino verso il Barone Othrok è il tema centrale di Othroktide. E come scrisse il poeta Braeloque: "Per capire i fatti, i più saggi guardano sempre prima alla finzione".
     
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  20. Varil

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    L'Eresia Arcturiana
    (traduzione migliorata dal sottoscritto partendo dalla localizzazione ufficiale di Skyrim, che conteneva alcuni grossolani errori; ora è molto più comprensibile e tratta elementi di lore veramente veramente interessantissimi)


    L'Eresia Arcturiana


    di
    Il Viceré
    Ysmir Incorona Re


    Con il suo dio morto, Wulfharth stenta a mantenere la forma. Esce dalla Montagna Rossa e barcolla fino al campo di battaglia. Il mondo è scosso e tutta Morrowind è in fiamme. Un vento tempestoso inizia a montare e soffia le sue ceneri fino a Skyrim.

    A quel punto Wulfharth e i nord si adottano reciprocamente: Ysmir il Vento Grigio, la Tempesta di Kyne. Ma attraverso Lorkhan perde la sua identità nazionale. Tutto quello che desidera dai nord è che uccidano il Tribunale. Scatena una tempesta, invia il suo popolo, ma viene respinto dalle forze nemiche. I dunmer sono troppo forti ora. Wulfharth va sottoterra per attendere, ritrovare le energie e ricreare il proprio corpo. Strano a dirsi, è Almalexia a disturbare il suo riposo, evocando il Viceré per combattere a fianco del Tribunale contro Ada'Soom Dir-Kamal, il demone akaviri. Wulfharth scompare dopo che Ada'Soom è sconfitto e non ritorna per trecento anni.

    È la voce tonante dei Barbagrigia che lo risveglia. Anche se l'Impero è crollato, si vocifera che un prescelto si farà avanti per ripristinarlo. Questo nuovo imperatore sconfiggerà gli elfi e regnerà su un regno di Tamriel riunito. Naturalmente, Wulfharth pensa che stiano parlando di lui e va direttamente a Hrothgar Alto per sentire le parole dei Barbagrigia. Quando si pronunciano, Ysmir viene ridotto in cenere ancora una volta. Il prescelto non è lui, ma un giovane guerriero di High Rock. Quando il Vento Grigio si mette sulle tracce del ragazzo, sente l'avvertimento dei Barbagrigia: ricorda il colore del tradimento, Re Wulfharth.

    Il Reach occidentale è in guerra. Cuhlecain, il re di Falkreath nell'area occidentale di Cyrodiil, versa in cattive acque. Per avanzare una qualsiasi offerta di unificazione delle tenute coloviane, doveva rendere sicuro il suo confine settentrionale, dove i nord e gli abitanti del Reach avevano combattuto per secoli. Si allea con Skyrim nella battaglia di Hroldan Vecchia e a guidare le sue forze c'è Hjalti Prima Barba. Hjalti era del regno isolano di Alcaire, High Rock, e sarebbe diventato Tiber Septim, il primo imperatore di Tamriel.

    Hjalti è un abile tattico, e la sua piccola banda di truppe coloviane e berserker nord sfonda le linee degli uomini del Reach, spingendoli oltre i cancelli di Hroldan Vecchia. Un assedio sembra impossibile, poiché Hjalti non può aspettarsi rinforzi da Falkreath. Quella notte una tempesta fa visita all'accampamento di Hjalti e gli parla nella sua tenda. All'alba, l'uomo raggiunge i cancelli e la tempesta in cielo lo segue: le frecce non possono penetrare i venti che lo circondano. Con un urlo abbatte le mura di Hroldan Vecchia e i suoi uomini si riversano all'interno. Dopo la vittoria, i nord lo definiscono Talos, o Corona Tempestosa.

    Cuhlecain, con il suo nuovo invincibile generale, unifica il Cyrodiil occidentale in meno di un anno. Nessuno può resistere davanti alle tempeste di Hjalti. Il Viceré sa che se Hjalti vuole diventare imperatore di Tamriel, deve prima conquistare le terre centrali più ad est. Hjalti li usa entrambi. Ha bisogno di Cuhlecain nelle tenute coloviane, dove non si fidano degli stranieri, mentre il motivo per cui usa Ysmir è ovvio. Marciano a est, i maghi guerrieri si arrendono davanti alla loro armata, e loro conquistano la Cittadella. Prima che Cuhlecain possa essere incoronato, Hjalti uccide segretamente lui e i suoi uomini migliori. Questi omicidi vengono attribuiti ai nemici di Cuhlecain, che, per ragioni politiche, sono ancora nel Reach occidentale. Zurin Arctus, il grande mago guerriero (non il Viceré), incorona dunque Hjalti come Tiber Septim, nuovo imperatore di tutta Cyrodiil. Dopo la conquista del trono imperiale, Septim trova l'amministrazione iniziale del regno di Cyrodiil riunito un'opera che richiede troppo tempo. Manda il Viceré a gestire l'espansione imperiale a Skyrim e High Rock. Ysmir, consapevole che Tiber Septim potrebbe sembrare essere in due posti contemporaneamente, lavora dietro le quinte. Questo periodo di diplomazia e governo equilibrato, questa quiete improvvisa finora sconosciuta negli eclatanti racconti della conquista di Talos, sono spiegati in seguito. Nota: la storia dell'assassinio è stata ricamata e ora si dice che è stato lo stesso Talos a essere sgozzato.

    I regni umani vengono conquistati: persino Hammerfell, la cui cattura era ritenuta un compito arduo. Il Viceré vuole un'invasione totale, una possibilità di combattere personalmente i loro spiriti del vento forestieri, ma Tiber Septim si rifiuta. Ha già ideato un piano migliore, uno che sembrerà legittimare il suo regno. Cyrodiil supporta infatti la fazione perdente di una guerra civile di Hammerfell e viene invitata a unirsi. Finalmente, l'Impero può concentrarsi sugli elfi.

    Il Viceré continua a esercitare pressioni su Tiber Septim riguardo alla necessità di conquistare Morrowind. L'imperatore non è sicuro che sia un'idea saggia: ha sentito parlare del potere del Tribunale. Il Viceré vuole la sua vendetta e ricorda a Tiber Septim che è destinato a conquistare gli elfi e il Tribunale. Arctus sconsiglia tale mossa, ma Septim brama l'ebano di Morrowind, come fonte di denaro per ricostruire Cyrodiil dopo quattrocento anni di guerra. Il Viceré gli dice che, con il Tribunale morto, Septim potrà sottrarne il potere e usarlo contro gli elfi alti (sicuramente i vecchi nemici di Lorkhan, prima ancora del Tribunale). Ma l'Isola di Summerset è l'ultima delle preoccupazioni di Tiber Septim. Anche allora, stava pianificando di mandare Zurin Arctus dal re di Alinor per stipulare la pace. Alla fine, il bisogno di ebano ha la meglio. L'Impero invade Morrowind e il Tribunale si arrende. Le condizioni dell'Armistizio includevano una clausola di non interferenza con il Tribunale e, agli occhi del Viceré, una convalida delle loro credenze religiose. Ysmir è furioso e abbandona l'Impero. Questo è stato il tradimento di cui parlano i Barbagrigia. O almeno così crede.

    Senza il potere del Viceré, tutte le idee di conquista di Tamriel svaniscono. Sarebbe stato bello, pensa Septim, ma preoccupiamoci solo di Cyrodiil e delle nazioni umane. C'è già una ribellione a Hammerfell.

    Tuttavia, i pezzi del Numidium arrivano alla spicciolata. Tiber Septim, sempre affascinato dai nani, affida a Zurin Arctus le ricerche su questo grande manufatto. E così facendo, Arctus si imbatte in alcune storie di guerra della Montagna Rossa. Scopre la ragione per cui il Numidium fu creato e parte del suo potenziale. Ma soprattutto, scopre il posto del Viceré nella guerra. Ma Zurin Arctus stava lavorando su dei piani incompleti e pensa che serva necessariamente il cuore di Lorkhan per alimentare il Numidium.

    Mentre Zurin Arctus è entusiasta della scoperta, la profezia appare finalmente chiara a Tiber Septim. Questo Numidium è quello che gli serve per conquistare il mondo. È suo destino averlo. Contatta quindi il Viceré e dice che aveva ragione fin dall'inizio. Devono uccidere il Tribunale, e hanno bisogno di unirsi per stilare un piano. Mentre il Viceré era assente, si è reso conto della minaccia di Dagoth-Ur. Bisogna fare qualcosa, ma ha bisogno di un'armata, e il suo vecchio esercito è nuovamente disponibile. La trappola è pronta.

    Il Viceré arriva ed è vittima di un'imboscata dalle guardie imperiali. Come lo catturano, Zurin Arctus usa una gemma dell'anima su di lui. Con il suo ultimo respiro, il cuore del Viceré squarcia il torace del mago guerriero. Alla fine, muoiono, il Viceré ritorna alla cenere e Tiber Septim si impossessa senza intoppi della gemma dell'anima. Quando il Consiglio degli anziani arriva, dice loro del secondo attentato alla sua vita, questa volta per opera del suo fidato mago guerriero, Zurin Arctus, che stava tentando un colpo di stato. Fa celebrare le guardie morte come eroi e persino colui che venne ridotto in cenere... Avverte Cyrodiil dei pericoli interni, ma sostiene di avere una soluzione: la Mantella.

    Sebbene il Numidium non si rivelò esattamente il dio che Tiber Septim e i dwemer avrebbero sperato (il Viceré non era proprio Lorkhan, dopotutto), fa il suo lavoro. Dopo il suo utilizzo sull'Isola di Summerset, compare una nuova minaccia: un malvagio mago non-morto che controlla i cieli. Fa a pezzi il Numidium, ma questi lo schiaccia con il suo ultimo sforzo, lasciando solo una macchia nera. La Mantella cade nel mare, apparentemente per sempre.

    Nel frattempo, Tiber Septim si incorona primo imperatore di Tamriel. Vive fino a 108 anni e diventa l'uomo più ricco della storia. Tutti gli aspetti dei suoi regni precedenti vengono riscritti. Eppure, ci sono resoconti contrastanti riguardo a ciò che accadde realmente ed è per questo che c'è molta confusione riguardo a domande tipo: "Perché Alcaire afferma di essere il luogo di nascita di Talos, quando altre fonti dicono che proviene da Atmora? Perché Tiber Septim sembra essere un'altra persona dopo le sue eclatanti conquiste? Perché tradisce il suo mago guerriero? La Mantella è il cuore del mago guerriero o il cuore di Tiber?".

    A Tiber Septim succede suo nipote, Pelagius I. Pelagius non è dello stesso spessore: in realtà, è un po' nervoso con tutte queste provincie da gestire. Fino a che si presenta un consigliere.

    "Ero amico di tuo nonno", dice il Viceré, "mi ha mandato per aiutarti a gestire l'Impero".
     
    Ultima modifica: 14 Agosto 2024
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