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Libri di Lore "dimenticati"

Discussione in 'The Elder Scrolls V: Skyrim' iniziata da Varil, 26 Novembre 2018.

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Vorresti vedere libri che trattano in particolare quali argomenti?

  1. Vampirismo

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  2. Lord Vivec

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  3. La storia di Daggerfall

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  4. Cosmologia, Creazione

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  5. Mitologia Nordica

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  6. Dei e Pantheon poco approfonditi

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  1. Varil

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    Le Chimere di Morte (tratto da Memento Mori, Morrowind)


    di Bernadette Pascard dell'Ordine del Verme Nero

    Fratelli e Sorelle. Mentre prestiamo il nostro servizio al DIO dei VERMI e cerchiamo di espandere sempre di più le nostre capacità, le nostre conoscenze e le nostre creazioni, ci sono momenti in cui dobbiamo abbracciare con tutto il cuore i metodi dei nostri nemici. Uno di questi nemici è il blasfemo Tempio del Tribunale dell'Est. In tutta Tamriel, nessuno come loro denuncia con la lingua i doni di Mannimarco al mondo. Eppure, ironia della sorte, nessuna razza stringe così pienamente con le mani quegli stessi doni come i Dunmer adoratori del Tempio. Le loro lingue sono FALSE! Devono essere TAGLIATE!

    Nonostante la miserabilità delle loro lingue false, ciò non diminuisce la brillantezza che alberga nelle loro menti FLESSIBILI. I loro sacerdoti, nelle catacombe del dio maledetto VIVEC e VEHK, hanno creato alcuni dei migliori esemplari necromantici che abbiano mai abbellito Nirn. Se potessimo apprendere questi talenti, Sua Santità ne sarebbe sicuramente felice.
    I Sacerdoti chiamano le loro creazioni "Antenati Chimerici" e le ritengono un tributo onorevole ai loro progenitori, come tutte le loro creazioni necromantiche.

    Il Tempio sostiene che i loro progenitori siano per lo più ormai trapassati oltre questa vita e che quindi il processo necromantico non causi alcun danno o sofferenza a chi lo desidera. Essi sono beatamente inconsapevoli o volontariamente ignorano l'orribile agonia a cui stanno sottoponendo quelle anime. Gran parte dell'essere di una persona risiede ovviamente nella creazione necromantica risorta. Noi Soldati del Verme Nero non rifuggiamo questa sacra verità, ma la abbracciamo per essere fedeli a tutto ciò che ci rende potenti. Il Tempio Dunmer, tuttavia, parla a vanvera cercando di giustificare le proprie azioni con la sua patetica moralità. Sicuramente quelli come loro non sono degni di una così bella espressione del POTERE DEL NOSTRO DIO.

    Il processo di creazione di una chimera di questo tipo sembra abbastanza semplice. Si tratta semplicemente di un essere necromantico che è stato legato a una bestia ancora pienamente viva. La volontà della bestia viene per lo più soppressa, ma probabilmente essa rimane cosciente e pienamente consapevole di tutte le azioni della nuova chimera. Attraverso questo LEGAME tra vita e non-vita, può verificarsi una forma di simbiosi. La forza vitale della bestia viene utilizzata per alimentare l'essere necromantico perpetuamente. L'essere necromantico può far sì che la bestia non cada quasi mai in battaglia in maniera permanente. In effetti, durante i miei soggiorni nelle catacombe, ho scoperto che qualsiasi chimera abbattuta poteva risorgere in breve tempo se lasciata stare, anche senza l'aiuto di un negromante. Era davvero notevole.

    Il processo ha anche un effetto collaterale unico sui resti stessi. Le OSSA sono spesso vincolate ad una bestia infante. Quando la bestia attraversa il processo di maturazione, i resti vengono rivitalizzati e possono raggiungere dimensioni immense. Se riuscissimo a imitare questi metodi nei nostri approcci, combinando uno schiavo necromantico con una bestia di dimensioni adeguate potremmo ottenere un vero e proprio colosso necromantico.

    Ho catturato molte di queste creature e intendo tornare presto nella vile Morrowind per continuare a studiarle. Chiedo a tutti i servitori del Verme Nero: viaggiate fin lì anche voi, in modo da poter vedere e studiare una tale meraviglia di creazione CON I VOSTRI STESSI OCCHI.


    *ndt: devo dire che mi sono divertito molto nel tradurre questa mod ed entra di diritto a tempo indeterminato nella mia modlist di Morrowind, in quanto assolutamente in linea con la Lore di Morrowind e soprattutto con quella delle 36 Lezioni. Per cui un'espansione assolutamente consigliata.
     
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  2. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Intervista a Ted Peterson.
     
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  3. alaris

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    Peccato sia in inglese...ho messo i sottotitoli tradotti. tre ore lo guarderò a puntate...molto interessante
    Se non erro ha scritto parecchi dei libri di Morro e Obli oltre ad aver contribuito alla lore partecipando allo sviluppo di Arena e Daggerfall
     
    Ultima modifica: 5 Gennaio 2023
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  4. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Ha "soltanto" inventato i nomi delle province di Tamriel, i Nove Divini, Sheogorath, scritto le collane "2920", "La Regina Potema", "Una Danza nel Fuoco", "La Versione Argoniana" e molti altri libri, più praticamente creato la Lore principale di Daggerfall e Arena :D
     
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  5. alaris

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    E' un grandissimo.
    Perchè Beth se lo è lasciato scappare...:emoji_confused::emoji_disappointed:
     
  6. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    hai voja! per me è lo scrittore numero uno nel campo vg (pensa un po': addirittura più di Kirkbride, Avellone ecc.)
    oltre a quello che che accennava @Varil è, un esempio tra infiniti, l'"inventore" di Barenziah e di Sheogorath (e dei suoi pazzeschi dialoghi in Shivering Isles, tra i più belli in assoluto mai sentiti nei VG)
    e mi pare sia suo "the last year of the first era", ossia quel librone fiume assi difficile da raccogliere tutto nei TES, che se Martin lo leggesse sprofonderebbe in un complesso di inferiorità da suicidio...
    e che è già costruito come bozza di una sceneggiatura: ne facessero un serial (come si deve), il trono di spade verrebbe dimenticato immediatamente...
    pensa che, anche se è un po' più lungo dell'enciclopedia britannica, mi aveva colpito a tal punto che, quando facevo gli articoli sul lore dei TES, me l'ero tradotto tutto malgrado il mio inglese notoriamente miserabile
    'nzomma per me LUI è Dio :emoji_heart_eyes:
     
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  7. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Ma... L'ultimo anno della prima era non è la collana "2920"? L'ho postata per intero in questo thread qualche pagina fa, nell'ottima traduzione ufficiale di Skyrim (ma comparve per la prima volta in Morrowind, e sì, è brillante).
    Comunque per me Kirkbride non lo supera nessuno, sebbene abbia bisogno di qualcuno che lo tenga a freno altrimenti deraglia troppo xD
     
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    è proprio lui!

    link please...come mi può essere sfuggito? è lungo come un'enciclopedia...:emoji_thinking:
     
  9. Varil

    Varil Galactic Guy

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    A pagina 9 di questo thread trovi tutti i 12 volumi che lo compongono.
     
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  10. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    vista!
    hai ragione!
    ma c'è tutto?....guarda un po' qui:
    https://en.uesp.net/wiki/Morrowind:2920,_The_Last_Year_of_the_First_Era
    non finisce mai, ma appena ho un po' di tempo riguardo il tutto!
    pensa che quando ero giovinetto mi aveva talmente affascinato che mi ero preso la briga di tradurlo rielaborandolo un po' per cercare di renderlo un po' più "seguibile" e finendo per fare uno dei miei classici iper polpettoni :emoji_confounded:
    bei tempi! :emoji_confused:
     
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  11. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Sì, è distribuito in vari post, nella stessa pagina, ma sono presenti tutti e 12 i volumi, scrolla fino in fondo. Tra l'altro la traduzione ufficiale di Skyrim, da cui sono presi, è ottima! Lettura assolutamente consigliata, sebbene non tutta fattibile di fila.
    --- MODIFICA ---
    Allora non sono il primo "Profeta" della Lore TES qui in Italia :emoji_anguished:
     
  12. f5f9

    f5f9 si sta stirando Ex staff

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    :emoji_sunglasses: sei un poppante :emoji_baby:
    con grandi qualità ma sempre poppante :emoji_smiling_imp:
     
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  13. alaris

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    Ai tempi effe era il profeta e io il braccio armato di Beth...;)
     
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  14. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Che bella gente :emoji_heart_eyes:
     
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  15. f5f9

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  16. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Visto che ci siamo buttati sul credo Petersoniano, propongo questa collana:



    La versione argoniana


    Libro uno


    di
    Waughin Jarth

    In una piazza minore, sebbene rispettabile, della Città Imperiale, si trovava, o meglio si estendeva, la Commissione Edilizia Vanech. Era un monotono e austero palazzo, noto non tanto per la sua estetica o per la sua architettura, quanto per la sua prodigiosa lunghezza. Se un critico qualsiasi si è mai chiesto perché una costruzione così disadorna ed estesa conservasse un fascino tale per Lord Vanech, di certo non ne ha mai parlato con anima viva.

    Nel 398° anno della terza era, Decumus Scotti era un contabile anziano nella commissione.

    Erano trascorsi pochi mesi da quando quell'uomo schivo di mezz'età aveva offerto a Lord Vanech il più redditizio dei contratti, garantendo alla commissione il diritto esclusivo di ricostruire le strade di Valenwood che erano state distrutte nella Guerra dei Cinque Anni. Per tale motivo, egli era divenuto il prediletto dei dirigenti e degli impiegati e trascorreva i suoi giorni narrando delle sue avventure, più o meno fedelmente... pur omettendo la fine della storia, poiché molti di loro avevano partecipato al banchetto celebrativo con Unthrappa arrosto offerto dai Silenstri. Informare i suoi ascoltatori che si erano abbuffati di carne umana avrebbe reso le sue storie di cattivo gusto.

    Scotti non era né particolarmente ambizioso né un lavoratore accanito, pertanto non si curò del fatto che Lord Vanech non gli avesse affidato qualcosa da fare.

    Ogni volta che quel tozzo uomo dalle fattezze gnomesche incontrava Decumus Scotti negli uffici, Lord Vanech era solito dirgli: "Voi siete un onore per la commissione. Bravo, continuate così".

    All'inizio Scotti temeva di dover essere impegnato in qualche lavoro ma, col passare dei mesi, si limitò a rispondere semplicemente: "Grazie. Lo farò".

    D'altro canto, doveva considerare il suo futuro. Non era un uomo giovane e, sebbene stesse ricevendo un salario alquanto rispettabile senza compiere alcun lavoro, Scotti considerò che presto avrebbe dovuto ritirarsi e quindi non sarebbe più stato pagato per oziare. Sarebbe stato bello, decise, se Lord Vanech, in segno di gratitudine per i milioni d'oro derivanti dal contratto di Valenwood, si fosse degnato di nominarlo suo socio. O almeno di assegnargli una piccola percentuale sul ricavato.

    Decumus Scotti non era bravo a chiedere cose come quelle, ed era uno dei motivi per cui, prima dei suoi notevoli successi nel Valenwood come contabile anziano al servizio di Lord Atrius, era un misero agente. Si era quasi convinto di affrontare l'argomento con Lord Vanech, quando sua signoria si fece avanti inaspettatamente.

    "Voi siete un onore per la commissione", disse il piccolo ometto barcollante, dopodiché fece una pausa. "Avete un momento libero fra i vostri impegni?".

    Scotti annuì impazientemente e seguì sua signoria nel suo vastissimo ufficio, una superficie assai invidiabile seppure orrendamente decorata.


    "Zenithar ci ha concesso la sua benedizione con la vostra presenza nella commissione", disse il piccolo uomo con voce stridula. "Non so se voi ne siete a conoscenza, ma abbiamo avuto momenti assai difficili prima del vostro arrivo. Avevamo progetti grandiosi, è vero, ma non stavano andando per il meglio. Nella provincia di Black Marsh, per esempio, abbiamo tentato per anni di migliorare le strade e le altre vie commerciali. Assegnai l'incarico al mio uomo migliore, Flesus Tijjo, ma ogni anno, nonostante i notevoli investimenti in tempo e denaro, il commercio lungo le vie si faceva sempre più lento. Adesso, abbiamo il vostro contratto nel Valenwood, molto chiaro e proficuo oltre le aspettative, ad alimentare i profitti della commissione. Ritengo che sia ormai opportuno che voi siate ricompensato".

    Scotti abbozzò un sorriso di grande umiltà e sottile cupidigia.

    "Intendo sollevare Flesus Tijjo dal suo incarico a Black Marsh".

    Scotti subì una scossa come se si fosse svegliato da un bellissimo sogno ritrovandosi in un'orrenda realtà. "Mio Signore, io... io non posso...".

    "Assurdo!", gracchiò Lord Vanech. "Non preoccupatevi per Tijjo. Sarà ben felice di ritirarsi con il denaro che gli ho dato, soprattutto da affari tanto angustianti e difficoltosi come quelli di Black Marsh. Sarà una sorta di sfida per voi, mio caro Decumus".

    Scotti non riuscì a proferire parola, pur sussurrando un flebile "No" mentre Lord Vanech estraeva la cassetta con la documentazione di Black Marsh.

    "Siete un veloce lettore", suppose Lord Vanech. "Potrete senz'altro leggere tutto durante il viaggio".

    "Il viaggio per...?".

    "Black Marsh, naturalmente", rispose il piccolo uomo con voce stridula. "Ah, siete un tipo simpatico. E dove altro vorreste andare per farvi un'idea dello svolgersi dei lavori e di come migliorarli?".

    Il mattino successivo, con la pila di documentazione a malapena sfiorata, Decumus Scotti iniziò il suo viaggio in direzione sud-est verso Black Marsh. Lord Vanech aveva assoldato una corpulenta guardia, un Redguard alquanto taciturno di nome Mailic, per proteggere il suo migliore agente. Si diressero verso sud lungo il fiume Niben, quindi verso sud-est lungo il corso del Pesce Argenteo, proseguendo nei territori selvaggi di Cyrodiil, dove gli affluenti non hanno nome e dove la folta vegetazione sembrava provenire da un altro mondo, se paragonata ai raffinati giardini delle zone civilizzate nel nord della provincia Imperiale.

    Il cavallo di Scotti era legato a quello di Mailic, per cui il contabile era in grado di leggere. Era alquanto arduo porre attenzione al sentiero che stavano percorrendo, tuttavia Scotti era consapevole di dover familiarizzare con gli affari della commissione nelle terre di Black Marsh.

    Era una cassetta d'incartamenti voluminosa di quarant'anni prima, quando la commissione aveva ricevuto svariati milioni in oro da un ricco mercante, Lord Xellicles Pinos-Revina, per migliorare le condizioni della strada da Gideon a Cyrodiil. A quel tempo occorrevano tre settimane, un tempo irragionevolmente lungo, per far giungere a destinazione il riso e le radici, per metà avariate, importate nella Provincia Imperiale. Pinos-Revina era morto da tempo, ma molti altri finanziatori nel corso dei decenni, fra cui lo stesso Pelagius IV, avevano incaricato la commissione di costruire strade, bonificare paludi e acquitrini, costruire ponti, escogitare sistemi per evitare il contrabbando, assumere mercenari e, in breve, fare qualsiasi altra cosa il più grande Impero della storia ritenesse efficace per favorire il commercio con Black Marsh. Stando alle ultime cifre, il risultato fu che le merci adesso impiegavano due mesi e mezzo per giungere a destinazione, ormai completamente avariate.

    Scotti notò che, ogni volta che alzava lo sguardo dai documenti su cui era concentrato, il paesaggio era sempre diverso. Sempre drammaticamente. Sempre in peggio.

    "Questa è Blackwood, signore", disse Mailic in risposta alla domanda inespressa di Scotti. Era una regione alquanto oscura e boscosa, per cui Decumus Scotti pensò che quello fosse un nome assai appropriato.

    La domanda che desiderava esprimere, e che a tempo debito proferì, fu: "Cos'è questo terribile fetore?".

    "Pozza d'Acquitrino, signore", replicò Mailic mentre svoltavano la curva successiva dove l'ombroso corridoio di alberi e piante rampicanti si apriva in una radura. Là si trovavano un gruppo di austeri edifici nel tetro stile Imperiale prediletto dalla commissione di Lord Vanech e da ogni imperatore, fin dai tempi di Tiber, immersi in un fetore così pungente e stomachevole che Scotti si chiese, improvvisamente, se non fosse mortalmente velenoso. Gli sciami di piccolissimi insetti color rosso sangue, grossi come un granello di sabbia, che oscuravano l'aria, rendevano la vista ancora più difficoltosa.

    Scotti e Mailic scacciarono alla meglio gli sciami ronzanti mentre cavalcavano verso l'edificio più grande che, avvicinandosi, si rivelò appoggiato sull'orlo di un ampio fiume nero. Considerate le dimensioni e l'aspetto austero, Scotti immaginò che si trattasse dell'ufficio del censimento e delle imposte, oltre che per il largo ponte bianco che si stendeva sopra a quella tumultuosa acqua nera fino al canneto sull'altra sponda del fiume. Era un ponte assai raffinato, solido e luminoso, per esser stato costruito, come Scotti sapeva, dalla sua commissione.

    Non appena Scotti fece per bussare, un cencioso ufficiale irascibile aprì il portone velocemente. "Entrate! Entrate rapidi! Non lasciate entrare quelle mosche carnarie!".

    "Mosche carnarie?". Decumus Scotti tremò. "Intendete dire che si cibano di carne umana?".

    "Solo se siete abbastanza sciocchi da sostare e lasciarle fare", rispose il soldato, ruotando gli occhi. Aveva un orecchio mozzato a metà e Scotti, osservando gli altri soldati nel forte notò che erano tutti malconci. Uno era quasi completamente privo di naso. "Dunque, quali sono i vostri affari?".

    Scotti rispose, e aggiunse che se i soldati fossero rimasti di guardia fuori dalla fortezza, invece che al suo interno, avrebbero potuto catturare più contrabbandieri.

    "Fareste meglio a preoccuparvi di come attraversare quel ponte", sogghignò il soldato. "La marea giungerà a breve e, se non vi affrettate ad attraversare, non raggiungerete Black Marsh per altri quattro giorni".

    Era una cosa assurda. Un ponte sommerso dalla marea crescente di un fiume? Ma lo sguardo negli occhi del soldato fece capire a Scotti che non stava affatto scherzando.

    Appena fuori dal forte, videro che i cavalli, evidentemente stanchi del tormento delle mosche carnarie, si erano liberati e stavano allontanandosi nella foresta. L'acqua oleosa del fiume stava già lambendo le assi del ponte, filtrando dalle fessure. Scotti pensò che forse avrebbe preferito sopportare un'attesa di quattro giorni prima di raggiungere Black Marsh, ma Mailic si stava già muovendo.

    Scotti lo seguì ansimante. Non era affatto in forma eccellente, né lo era mai stato. La cassetta con il materiale della commissione era pesante. A metà strada, fece una pausa per recuperare il fiato, per poi accorgersi di essere immobilizzato. I suoi piedi erano bloccati.

    La fanghiglia nera che scorreva lungo il fiume aveva la consistenza di una densa colla appiccicosa e avendo superato il tavolato su cui Scotti si trovava, gli aveva bloccato rapidamente i piedi. Un'ondata di panico lo attanagliò. Scotti guardò avanti e vide Mailic saltare di asse in asse dinanzi a lui, approssimandosi velocemente al canneto sull'altra riva.

    "Aiuto!", urlò Scotti. "Sono rimasto bloccato!".

    Mailic non si voltò neppure, continuando a saltare. "Lo so, signore. Dovete ridurre il vostro peso".

    Decumus Scotti sapeva di essere di qualche libbra sovrappeso, e aveva anche pensato d'iniziare a mangiar meno e fare più movimento, ma imbarcarsi in una dieta non gli pareva affatto un rimedio tempestivo considerata la situazione. Nessuna dieta al mondo lo avrebbe cavato d'impiccio. Poi, riflettendo, Scotti realizzò che il Redguard intendeva suggerirgli di disfarsi della cassetta dei documenti, poiché Mailic si era liberato di tutte quelle scorte essenziali che aveva portato con sé fino ad allora.

    Con rimpianto, Scotti gettò la cassetta dei documenti della commissione nella melma e avvertì il tavolato sollevarsi di un quarto di pollice, abbastanza per riuscire a liberarsi dalla morsa del fango. Con l'agilità scaturita dal terrore, iniziò a saltare alle spalle di Mailic, superando tre assi a ogni salto e rimbalzando in alto prima che il fango del fiume potesse afferrarlo.

    Dopo quarantasei balzi, Decumus Scotti piombò sul terreno solido oltre il canneto alle spalle di Mailic, ritrovandosi nella provincia di Black Marsh. Poteva udire alle sue spalle il frastuono prodotto dal ponte mentre quella marea crescente di melma scura e maleodorante lo inghiottiva lentamente, assieme alla cassetta dei preziosi registri ufficiali della commissione, fino a seppellirne ogni traccia.
     
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  17. MOB2

    MOB2 Profetessa Skaragg

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    Black Marsh, eh...? :p

    No Alpitour...?
    AHI, AHI, AHI...

    Oblivion 2020-06-30 21-53-46-70.jpg

    Suggerirei un viaggio via mare...

    Screenshot_2022-12-22_13-29-17.jpg
     
    Ultima modifica: 13 Gennaio 2023
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  18. f5f9

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    niente da fare, è il più bravo
    se non erro non hai ancora fatto shivering islands...affrettati e capirai perché lo dico
     
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  19. Varil

    Varil Galactic Guy

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    Ma Peterson stesso ha fortemente criticato come Bethesda ha realizzato Shivering Isles dicendo che hanno ritratto Sheogorath in maniera troppo macchiettistica e che il suo Sheogorath dovrebbe essere rappresentato come una sorta di Joker di Batman: un burlone fuori di testa ma allo stesso tempo un imprevedibile e terrificante pazzo omicida. Ha detto che nei suoi libri Sheogorath è molto più spaventoso e che Bethesda ha raffigurato solo la parte burlona.
     
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  20. f5f9

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    sarà, ma SI resta la cosa migliore che bethesdha abbia mai fatto dopo tribunal (soprattutto come trama e assunto narrativo) e che i monologhi di sheogorath sono tra i meglio scritti nella storia dei vg
    e comunque i tizio resta inquietante (ma proprio tanto!) anche se fosse vero che l'hanno annacquato
     
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