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[Gameplay] "Exploiting", sì o no?

Discussione in 'Gothic III' iniziata da gothicMan, 25 Luglio 2014.

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  1. gothicMan

    gothicMan Signore degli Inganni

    Messaggi:
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    Mi piace:
    19
    Premesse, in ordine di rilevanza:

    1. questo topic non parla di cheat, quindi il marvin code;

    2. con "exploit" mi riferisco a tutto quanto disponibile e consentito dal gioco, l'origine della discussione ovviamente deriva dall'intenzionalità e dalla stretta programmazione del gioco stesso;

    3. so che molti non stanno attualmente giocando, non l'hanno fatto di recente e non hanno intenzione di farlo a breve, ma si tratta di un topic più teorico che pratico e quindi c'è ampio spazio per una discussione;

    4. mi scuso per tutto l'aspetto filoanglosassone del topic, deformazione professionale, prometto che di qui innanzi non ci sarà più della terminologia strettamente necessaria.

    Tesi:

    1. rigiocare un dato gioco è già di base una sfaccettatura dell'exploiting, in quanto si conoscono a prescindere tutta una serie di informazioni che il personaggio a un dato punto della partita non può sapere, ma inevitabilmente ne influenzano il corso;

    2. l'utilizzo di supporti esterni è una variante dell'exploiting, in quanto si approfitta del lavoro e delle scoperte di altri per trarre dei vantaggi e benefici che non abbiamo realmente ottenuto;

    3. il fatto che una determinata azione o meccanismo siano effettivamente praticabili nel gioco non significa che siano stati pensati per essere tali, o, in altre parole, "working as intended" (es. posizionamento sul terreno o sulla mappa, angolazioni, scalate, corse a ostacoli);

    4. il banalissimo fatto di salvare e ricaricare è un exploit, in quanto nella vita reale (che un gdr simula) o, più banalmente, nei mmorpg, questo concetto non esiste, concetto che virtualmente concede l'infallibilità (caro vecchio ghc, quanti ricordi).

    Controtesi:

    1. theorycrafting e powergaming in un certo senso indicano lo stesso concetto, ovvero lo stile di gioco metodico e basato su teoria e calcoli, e pertanto sono uno stile e un approccio di gioco che esulano dallo sfruttamento di eventuali falle nel sistema o nella programmazione;

    2. analogamente, il pieno, profondo e completo studio delle meccaniche del gioco permettono di sfruttare al meglio le possibilità offerte, ma come al punto precedente e anche appena sopra, sono accessibili solo dopo una piena e completa analisi di una partita non giocata così, oppure spiegate da altri;

    3. la stessa presenza interna di elementi abusabili permette il loro sfruttamento, e non è barare prendere l'aspetto più forte o semplice concesso ed utilizzarlo al massimo per progredire senza difficoltà;

    4. il solo fatto di individuare tutta questa serie di possibilità è paragonabile a, invece, seguire una sorta di etica del gaming che dovrebbe indicare cosa è corretto e consentito e cosa no, in altre parole si può scegliere se seguire le linee prestabilite, suggerite e predisposte, oppure di ingegnarsi nel cercare alternative, in entrambi i casi giocando ognuno secondo la propria attitudine.

    Esempi:

    1. la prima volta che ho giocato G3 ho completato Myrtana al lv 40 versione paladino (armatura "pesante", spada e scudo, hp), tuttavia Vengard era un dedalo troppo complicato da attraversare a colpi di fendenti, quindi ho posato l'armatura (metaforicamente, dai) e ho corso, slalomato, saltato gli ostacoli fino alla salvezza.

    A proposito di questo unico punto, una piccola nota a margine: in gothic 2, al primo nostro approdo alla Valle delle Miniere, non era esattamente quello che dovevamo fare per accedere al castello? Perchè ora invece sarebbe da considerarsi "exploit"?

    2. la prima volta che ho finito G3 ero sempre un guerriero (senza scudo, mi pare, a volte con la doppia arma), ma un drago proprio non riuscivo ad affrontarlo corpo a corpo, e a maggior ragione nella mia attuale partita, da Mago del Fuoco le mie care, vecchie palle di fuoco non lo scalfiscono: in entrambi i casi, armato di arco, frecce e pazienza mi sono posizionato su un'altura, protetto, e a colpi di 30 frecce l'uno sono caduti tutti.

    3. non solo ora conosco sia le soluzioni della maggioranza delle quest, ma anche il meccanismo dei forzieri (chiarito definitivamente con l'ultima CP 1.75, credo, con la distinzione dei nomi), e avendo in passato esplorato tanto, in linea teorica ho scoperto buona parte dei forzieri e, solo perchè non sono così immediati come le quest, l'utilizzo di una mappa che agevoli la ricerca potrebbe essere un exploit per me ma non per uno con memoria eidetica. 

    4. per ultimo conservo sempre con piacere forse il più famoso exploit di gothic 2, ovvero il primo ingresso a Khorinis semplicemente aggrappandosi su un muro accanto alle guardie (che chiedevano una mazzetta, o eventualmente dei vestiti da contadino). Eppure era una posizione ben specifica, non casuale, che premia l'ingegno e il tentativo: è exploit?

    Conclusione:

    Attualmente sto giocando una carriera da Mago del Fuoco, come già anticipato, e per ora mi sono limitato a stamparmi la lista delle armi e delle magie dei vari forzieri per capire a che punto sono, e la lista delle posizioni in game solo per segnarmi quali ho aperto (a memoria, tra l'altro). 

    Mi sono però imbattuto nel successivo dubbio etico/morale, specialmente per un hardcore gamer come me: sfrutto ancora questa mappa per ottenere dei vantaggi (di cui tra l'altro non ho bisogno, eccezion fatta per l'arma definitiva), rovinandomi così buona parte del gioco?

    Da un lato sono sia consapevole di averlo già fatto, in alcune delle metodologie sopra descritte, e comunque mi potrei giustificare, come già detto, con l'averlo già fatto in passato, e quindi con il ripristinare la di allora condizione, e ulteriormente pensando che non ho il tempo che avevo una volta, e rischierei di vivere questa ricerca "autonoma" (e quindi più lenta) come un'auto costrizione inutile, che mi "ruba" del tempo prezioso;

    dall'altro l'atmosfera di esplorazione, di poter rivivere delle scoperte e delle novità tutte mie, oltre che i bei momenti di un tempo, e la consapevolezza che ogni forziere da me trovato, ogni bestia rara o difficile da me sconfitta, e ogni LP guadagnato saranno stati sudati, giocati e goduti appieno, con ogni probabilità mi faranno continuare così, in versione "nuova partita v. 4.0".

    Rimane il fatto, tuttavia, che sapere l'ordine progressivo dei forzieri, sapere che esistono determinati oggetti e il percorso per ottenerli, e sapere ogni volta qual è la soluzione a ciascuna quest, a volte portano quasi a pensare che un'ulteriore, piccola scorciatoia non alteri poi tutto sommato così tanto l'esperienza di gioco.

    Ah, un'ultima considerazione: in quanto mago la mia forza penso abbia raggiunto i 120 al massimo, e la mia attuale arma è il bastone con +15 protezioni e 25 danni, il che significa che tutte le arene sono "fireball spam e last hit di colpo rapido", ma tutto sommato cosa posso farci?
     
  2. Supernova

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    Io voto per il riscoprire. Non conosco Gothic, come ben sai, ma ho una personale ed intensa esperienza con Baldur's Gate 2, gioco che ho finito veramente tante volte e tendenzialmente con un simile gruppo. Non so se sei un esperto del mago, ma se vuoi rigiocare il tuo amato gioco, fallo e goditelo. Evita di giocarlo perfettamente, ma non disdegnare l'aiuto che la memoria, ed i ricordi, ti portano. Magari prova combinazioni diversi, magie diverse. Oppure, se il gioco è influenzato dall'allineamento, cerca soluzioni più cattive, o buone, rispetto la precedente volta che ci hai giocato. E fregatene che non hai tempo. giocane un po' per volta quando lo hai, non c'è bisogno di finirlo in 10 giorni.